Franks alla guida della Coloured Star Section della LAS
Dopo una fase di transizione che lo vede ancora alla guida della Sezione dei pianeti eccolo nel 1885 mettere mano al timone della Sezione dei colori stellari:
Essendo stato suggerito da parecchi soci della LAS che una sezione fosse riservata allo studio dei colori stellari, verso la fine dello scorso anno mi è stato chiesto di intraprendere la sua formazione. Dopo aver speso qualche tempo nelle organizzazioni preliminari, la sezione fu organizzata ed in perfetto stato di funzionamento da dicembre, quando i membri cominciarono una sistematica survey del colore delle 750 stelle più luminose”
W. S: Franks, Report from Coloured Star Section, The Journal of the LAS, Vol V, Giugno 1887
In quegli anni si stava diffondendo la fotografia astronomica, ed anche se potrebbe sembrare strano, accertarsi con gli OCCHI del reale colore delle stelle era ancora più necessario: si riscontrava infatti un alta discrepanza tra le magnitudini stellari derivate dalle foto e quelle derivate dalle osservazioni visuali:
“prendendo il bianco come unità, di tre stelle luminose allo stesso modo e rispettivamente di colore rosso, bianco e blu, su una fotografia la rossa verrà due magnitudini e mezzo meno luminosa, e la blu una magnitudine e mezzo più grande di quella bianca”.
W. S. F., Star Colours, in Astronomy for Amateurs, 1888.
Ecco con quali parole allora Franks spingeva i soci a far parte della sua Sezione:
“la Coloured Star Section ha per obiettivi l’osservazione dei colori delle stelle, una branca dell’astronomia interessante ma anche un po’ trascurata. [… C’è] un sacco di lavoro per quelli che sanno distinguere le delicate sfumature di colore che si possono trovare nel firmamento stellato”.
W. S. F., The Division of Astronomical Work, in The Journal of the LAS, Novembre 1886.
A questi anni risalgono alcune delle più belle affermazioni con cui egli provava a descrivere poeticamente l’osservazione dei colori degli astri:
“queste osservazioni […] possiamo considerarle come una parte di quell’elemento poetico dell’Astronomia senza un po’ del quale […] dovremmo provare poco piacere nel perseguire una qualsiasi scienza. La mera utilità, quando è priva di bellezza, è di per sé una specie di bruttezza formale […]. Si può ragionevolmente dubitare che, dopo tutto, il valore dello studio scientifico consista tanto nel mero aumento della nostra conoscenza della Natura, quanto [ in …] un apprezzamento più raffinato di ciò che è glorioso e bello negli oggetti che ci circondano. Per il dilettante in Astronomia, ad esempio, cosa può essere più piacevole e interessante della contemplazione di quelle varie tonalità di cui la volta stellata è così abbondantemente adornata? Pensate alle innumerevoli schiere di soli colorati; e al significato nascosto della loro diversità di tinte, il cui segreto è, per ora, dispiegato solamente in modo imperfetto grazie ai meravigliosi poteri dello spettroscopio”.
W. S. F., Colours of Stars, in The Journal of the LAS, Gennaio 1887
Dopo essere stati formati da Franks, i 14 membri che aderirono alla sezione cominciarono a fare osservazioni simultanee della stessa stella e considerando “colore finale” di ognuna il risultato MEDIO delle indipendenti stime collezionate.
Tutto ciò non solo riusciva ad incarnare nel modo migliore i pensieri della LAS il cui principio era
“essenzialmente cooperativo, in quanto dipende dal cordiale sostegno dei suoi membri per il successo, […] L’unione fa la forza, e dove i tentativi del singolo falliscono, gli sforzi combinati possono spesso avere successo”,
W. S. F., The Division of Astronomical Work, in The Journal of the LAS, Novembre 1886.
ma portava ad un risultato finale considerato realmente più oggettivo della stima del singolo osservatore.
La seconda Coloured Star Section della LAS, stavolta sotto la guida d Franks, oltre a rivedere il Red Star Catalogue di Birmingham e a pubblicare una prima lista del colore di 100 stelle luminose, riuscì in soli sei mesi a raggiungere l’obiettivo prefissatosi, quello cioè della descrizione cromatica delle 750 stelle più luminose del cielo; alla fine del quale Franks lascerà l’incarico:
“a malincuore sono al momento obbligato a rinunciare all’incarico della Coloured Star Section, ma confido che il lavoro così iniziato non possa scadere per la mancanza della necessaria supervisione. I membri hanno mostrato molto interesse in materia e si sono dimostrati capaci di realizzare risultati davvero utili. Posso solo sperare che il lavoro di direzione di questa Sezione della LAS sarà per il mio successore fonte di interesse e di piacere come lo è stato per me”.
W. S. Franks, Report from the Coloured Star Section, in The Journal of the LAS, Gennaio 1888.
Dalle poche fonti pervenute non appare chiaro quali siano le motivazioni; dal successivo report della sezione, si apprende comunque che egli continuò ad assistere il gruppo. Sappiamo poi che nel marzo del 1888 egli sposerà Charlotte Simpkin; che sarà pubblicato Astronomy for Amateurs, il libro di John A. W. Oliver, il cui IX capitolo dedicato ai colori stellari era finemente curato e firmato da Franks, ed infine, sempre nello stesso anno che sarà pubblicato il suo terzo catalogo sul colore di 758 stelle.
Insomma: non aveva affatto messo da parte i colori stellari. Quando infatti nel 1890 nascerà la British Astronomical Association sarà egli stesso il primo a guidare la Coloured Star Section dell’associazione, portando a termine l’obiettivo di descrivere il colore MEDIO di tutte le stelle della volta celeste entro la quinta magnitudine!