Una vera NOMENCLATURA per i colori stellari
A questo punto del lavoro, Franks rimaneva decisamente insoddisfatto della nomenclatura che poteva utilizzare per descrivere i colori degli astri:
“la nomenclatura dei colori delle stelle è attualmente in uno stato molto insoddisfacente […] La moda popolare usata finora di nominare le tinte delle stelle secondo frutti, fiori, pietre preziose ecc. è vaga e arbitraria ed anche discutibile considerando la frequente diversità in tinte dell’oggetto a cui fa riferimento”.
W. S. F., A proposed Nomenclature for Star Colours, in Monthly RAS XLVII
E così nel 1887 propose un diagramma che permettesse di descrivere il colore osservato negli astri in modo più oggettivo:
Nel diagramma il colore BIANCO è posto al centro, è considerato la comune origine dei sei colori principali dello spettro solare e sono rifiutate tutte le modificazioni di bianco che non rientrano in questi 6 colori.
Di essi sono espressi 4 gradi di profondità – oltre allo zero rappresentato dal bianco -, che vanno dalle sfumature biancastre a quelle più decisamente profonde, passando per quelle pallide e poi per quelle normali. Dalla combinazione di due primari adiacenti vengono fuori i colori secondari, arrivando così ad un totale di 49 differenti sfumature!
Da questo momento in poi sarà sempre questa nomenclatura ad essere da lui proposta ed utilizzata, così da fornire
“una prova pratica della sua superiorità sopra il vecchio piano di nomi arbitrari e vaghe descrizioni”.
W. S. F., Proposed Nomenclature for Star-colours, in The Observatory, luglio 1887