I primi risultati
Era il 1878 quando alla Royal Astronomical Society venne presentato dal Rev. T. W. Webb il primissimo lavoro di Franks sui colori delle stelle: un catalogo con la descrizione cromatica e la stima della magnitudine di 3890 stelle, poste tra il Polo Nord celeste e 25° di declinazione Sud, tutte osservate tra il 24 luglio del 1877 e il 3 maggio del 1878 attraverso un piccolo rifrattore da 5 pollici e a 105 ingrandimenti!
Il lavoro fu portato avanti proprio su suggerimento dello stesso Webb che fu il primo
“a richiamare l’attenzione al bisogno di osservare i colori delle stelle singole […] visibili ad occhio nudo …”
“…come esemplari di bella colorazione. Di lui si potrebbe veramente dire di aver considerato i cieli con un occhio artistico, valorizzando la bellezza per se stessa”.
W. S. F., On Star Colours, in The Journal of LAS, Marzo 1885
Intanto nel 1881 nella città di Liverpool venne fondata la prima società di astrofili al mondo, la Liverpool Astronomical Society, a cui assieme ad un numero sempre maggiore di astrofili, presero parte alcuni tra più illustri astronomi dell’epoca, come il Rev. T. E. Espin, Rev T. W. Webb, Mr J.Ellard Gore, Piazzi Smyth, Giovanni Schiaparelli e molti altri.
Pian piano che gli obiettivi venivano pianificati, nel 1884 la Società decise di dividere le attività secondo varie sezioni di ricerca. Ed accanto a quella della Luna, del Sole, dei pianeti, delle stelle doppie e delle stelle variabili, sorse una COLOURED STAR SECTION dedicata ai colori delle stelle!
Nei primi anni Franks guidava la Sezione Pianeti ma non aveva affatto messo da parte la sua passione per i colori stellari: basta infatti sfogliare le pagine dell’English Mechanic dell’epoca, per leggere tra i numerosi articoli a sua firma, alcuni dedicati proprio ai colori degli astri.
Anche se già un semplice binocolo da teatro poteva bastare per le stelle più luminose, in questi articoli – per l’osservazione dei colori delle stelle – Franks consigliava di utilizzare strumenti di almeno 4 pollici di diametro!
Diceva di preferire un riflettore ad un rifrattore per il minor cromatismo dello specchio rispetto a quello di una lente e racconta di come nelle notti tra il 1883 ed il 1884 fosse riuscito a collezionare l’osservazione DIURNA del colore di circa 100 stelle, sia doppie che singole:
“ho visto Arturo brillare in modo constante attraverso nuvole bianche che si spostavano rapidamente nel cielo azzurro”
W. S. F. in English Mechanic, 7 settembre 1883
riuscendo così ad affermare che se le tinte delicate, di giorno, sono ancora più difficili da percepire, quelle solitamente decise invece non subiscono alcun
“percettibile cambiamento”.
W. S. F. in English Mechanic, 25 luglio 1884
Infine, sempre nel 1884 l’Astronomical Observatory of Harvard College decise di aggiungere al suo catalogo di 4260 stelle una colonna dedicata proprio alla descrizione cromatica degli astri, ripresa esattamente dal manoscritto di Franks del 1878 ed in cui ogni sfumatura era espressa attraverso una abbreviazione: