Qualche notte fa il tetto stellato del BeWild si è trasformato in un “regalo astronomico” che papà Enrico ha voluto donare alla sua famiglia.
Tante erano le soprese contenute in questa scatola grande quanto il cielo.
I crateri della Luna e le seducenti forme di Venere sono stati i primi pacchetti scartati. Tutti ne sono rimasti colpiti perché la loro visione diretta suscitava un senso di concretezza che a confronto nessuna foto potrebbe fare di meglio.
I colori degli astri ed il grande numero di stelle degli ammassi stellari non sono stati da meno, e lo stesso vale per le nebulose planetarie, le strette doppie colorate e i fittissimi ammassi globulari.
Il cielo limpido ci ha regalato ad occhio nudo la visione anche degli astri più deboli. E senza pensarci due volte, come un immenso sentiero azzurro, abbiamo lasciato la Terra ed intrapreso la nostra passeggiata fino alle maggiori costellazioni della volta celeste.
Abbiamo passeggiato tra le possenti zampe dell’Orsa Maggiore, accanto alle impronte delle Gazzelle e non lontano dal ciuffo della coda del Leone.
E guidati dai 7 Buoi e dal loro Bovaro siamo giunti fino alle Chele dello Scorpione e alle ali dell’Aquila, del Cigno e dell’attuale Lira che annunciano l’estate appena arrivata.
I nomi delle stelle ed i loro significati ci hanno portato tra tradizioni greche, arabe e latine e il loro ascolto ci ha portato fino a quel tempo quando la fantasia dell’uomo per la prima volta lì creò e li pose nel cielo.
Un viaggo incredibile, oggi come allora.
Cieli colorati.
Osservare il cielo con strumenti appropriati è stato meraviglioso. Ringraziamo Paolo per la dovizia di dettagli, aneddoti e particolari che ci hanno permesso di godere pienamente l’esperienza, pur essendo soltanto dei semplici turisti del cielo. Questo resterà sicuramente fra i nostri ricordi di famiglia più belli.