Quest’anno per la prima volta ho trascorso la notte del picco delle Perseidi sotto uno dei cieli più bui d’Italia.
E mi chiedo in effetti perchè non lo abbia mai fatto!
Nell’arco di due notti sono riuscito a contare oltre un centinaio di meteore, alcune luminosissime ed alcune anche consecutive o contemporanee.
Tante direi, ma non tantissime, anche perché con un dobson da 46cm di diametro accanto, sono stato spesso tentato a guardare all’oculare. E tutti sappiamo, come sfiga comanda, che è proprio in quei momenti che ne casca il numero maggiore.
La trasparenza del cielo era decisamente buona e se nella prima parte della notte era presente la Luna, era davvero suggestivo riuscire a vedere la Via Lattea ad occhio nudo pur essendo illumunato da una Luna al primo quarto!
Ed infatti, una volta calata la Luna, la notte si è fatta veramente seria, ed i dettagli più fini degli oggetti deep sky più belli sono diventati visibili: le bande scure di Andromeda ed NGC891, i bracci di M33 e i chiaroscuri delle nebulose planetarie NGC40, NGC1501 ed NGC 1535 osservati ad oltre 400 ingrandimenti.
Ho osservato la maggior parte degli oggetti classici, ma ho dedicato anche lunghe sessioni all’osservazione ad occhio nudo alle Perseidi e tra i vari scatti fatti per tentare di immortalare qualcuna, sono riuscito tra una dozzina di quelle di discreta luminosità a beccare una meteora luminosissima e che ha generato una scia lunga più di 25°.
Bolide che ovviamente non ho visto, perché caduto mentre ammiravo dall’altra parte alcune costellazioni al binocolo x2.
Tra gli scatti presenti nel video, sono visibili le tracce della SAR del 12 agosto, il green a blunflash di venere che ho immortalato nei due giorni consecutivi e decine di stelle filanti tra le costellazioni della Via Lattea.