I COLORI dei PIANETI

Ad esclusione di Urano e Nettuno, gli altri 5 pianeti rientrano tra quelle poche decine di “stelle” che mostrano chiaramente le loro rispettive sfumature già ad occhio nudo.

Ma dopo aver fotografato le 25 stelle più luminose del cielo e decine e decine di astri telescopici sotto forma di Ghirigori al fine di apprezzare e confrontare meglio le loro sfumature, non potevo che usare questa tecnica anche con i pianeti, soprattutto in questi giorni che si trovano tutti lontani dal Sole e quindi in posizione favorevole per essere osservati e ripresi anche nell’arco di una sola notte.

Attraverso un telescopio dal grande diametro e ad alti ingrandimenti le tonalità dei loro colori appaiono decisamente più intense rispetto alla semplice vista.

E scuotendoli nel campo dell’oculare, le differenti sfumature dei vari dettagli visibili sulla loro superficie – come le bande e le tempeste di Giove, o la calotta polare e i chiaroscuri marziani – si mescolano e fondono meglio tra loro e restituiscono una sfumatura quanto più vicina alla combinazione delle diverse parti, che neppure una semplice “immagine a fuoco” riuscirebbe ovviamente a dare.

🎨 Mettendoli insieme in un unico mosaico si possono meglio confrontare tra loro, così da notare le differenze – difficilmente riscontrabili – tra le sfumature di Venere e Giove e tra quelle di Saturno e Mercurio, e apprezzare invece l’inaspettata somiglianza tra quelle di Urano e Nettuno, proprio come ha recentemente dimostrato uno studio della Oxford University: https://shorturl.at/07lAR

Come accade per le stelle, i loro colori ci dicono qualcosa di oggettivo sui singoli pianeti: sia sulla composizione delle atmosfere dei giganti gassosi, e sia sul suolo di Marte e sull’atmosfera di Venere. Per cui seguirà nel prossimo futuro una descrizione poco più dettagliata su questo tema.

👉 N.B. Per l’occasione la luna che fa da C nel logo del #PictoreCaeli ha una tonalità nuova di blu: l’ho infatti “presa in prestito” dalla famosa immagine #PaleblueDot della #NASA scattata dalla sonda Voyager 1 nel 1990 ed in cui la nostra piccola Terra ripresa a circa 6 miliardi di km di distanza, mostra la sua pallida e singolare sfumatura blu: https://shorturl.at/iekAl

In questo modo in questo mosaico c’è anche il colore della Terra, così come appare dallo spazio.

📷 dobson Sky-Watcher 18″ – 285x and Huawei p30 pro. Parametri differenti.
Napoli, 30 – 31 dicembre 2024.

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