“Per le stelle vicine l’una all’altra trovo una tendenza a concordare nel colore entro piccoli limiti di errore. Ovviamente un astro può essere giallo chiaro e l’altro scuro, ma sicuramente questo è sufficiente per dimostrarne la posizione”.
W. H. St. Q. Gage, Stars colours, in The Journal of the Liverpool Astronomical Society, November 1886.
Fin dall’antichità il sorgere di Procione, il grande astro visibile in questo spicchio di cielo, sembrava preannunciare il sorgere della stella più luminosa della volta celeste, Sirio, mitologicamente interpretata come il Cane che sembrava accompagnare Orione.
Ed infatti il suo nome greco significa colei “che precede il Cane”!
Dal dettaglio della sua posizione, tra orgine anche l’immagine mitologica dell’intera costellazione a cui apparitene, quella di un altro Cane, stavolta Minore, che come suggerisce la rotazione terrestre, assieme a quello Maggiore, sembra partecipare alla caccia alla Lepre che corre tra le gambe di Orione.
Il suo colore è totalmente bianco, senza alcuna tendenza al giallo o all’azzurro come invece accade solitamente nelle stelle. Un bianco puro, incolore, simile a quello visibile nella stella Altair e in poche altre stelle così particolarmente luminose, e che sembra poeticamente suggerire l’immagine di un levriero dal pelo immacolato.
Ma i boschi che sta attraversando non sono affatto comuni! Le campagne in cui velocemente discorre non sono per niente alla portata dell’uomo. Ai suoi piedi si trova infatti un inaspettato Unicorno, il leggendario animale che, se mai esistito sulla Terra, da pochi secoli è rappresentato in quella manciata di stelle che abita il piccolo rettangolo di cielo tra Orione ed il Cane Minore.
Classico esempio di come il cielo stellato possa essere paragonato ad un immenso puzzle di differenti tradizioni, tramandate da popoli tra loro lontani nello spazio e nel tempo, ed oramai eternamente e fantasticamente appiccicate!
Il leggendario animale che le fonti più antiche descrivono simile ad un cavallo bianco con la testa color porpora, gli occhi blu e con un lungo corno attorcigliato e variopinto, sembra facilmente immaginabile nelle sfumature visibili in questi deboli astri!
La stella di colore azzurro posta a Sud porta ancora il nome di origine greca Cerastes, “dotato di corno”, che in una sola parola, descrivendo il dettaglio che indentifica l’animale, diventa un simpatico “Cornuto”.
Cerastes è una delle stelle triple più luminose e famose della volta celeste, per cui quella che percepiamo come un’immagine mossa, è in realtà il risultato dei tre astri azzurri sovrapposti!
Qui la pagina dedicata alle Costellazioni a colori.
Immagini scattate a stelle messe FUORI FUOCO,
con uno smartphone all’oculare di un dobson da 18″
a 285 ingrandimenti.
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Cieli colorati!!!