“Si vedrà a prima vista […] che c’è un grande eccesso di stelle bianche nelle regioni della galassia, ed una decisa preponderanza di stelle colorate nelle regioni non galattiche. […] Quindi c’è senza dubbio una connessione fisica tra i colori delle stelle e la galassia.”
W. S. Franks, Analysis of th Colours and Magnituded of 3630 Stars between the N. Pole and 25° S. Declination, MNRAS LXIX 2, 107.
Alla luce delle sfumature il Cane che accompagnava il Gigante Orione nelle sue battute di caccia non è riconducibile ad alcuna delle innumerevoli razze conosciute dall’uomo. Sempre però se con la fantasia non decidiamo di immaginarlo coperto da un mantello o da una bella armatura azzurra, costruita ad hoc e del tutto simile a quella che indossa il suo padrone!
I due a causa della rotazione terrestre sembrano rincorrere le bellissime Pleiadi poste più ad Ovest al fine di sedurle, e nello stesso tempo, sembrano dare la caccia al leprotto posto tra le gambe del cacciatore: due imprese tutto sommato non così straordinarie per un Gigante Cacciatore come Orione e per i due Cani che lo seguono, le stelle Sirio e Procione!
Che sia per errore o per interpolazione di qualche copista, l’Almagesto di Tolomeo annoverava Sirio – la stella più luminosa della volta celeste – tra quelle popolarmente di colore rossastro, come Antares, Betelgeuse, Aldebaran ed Arturo.
Alla sua testimonianza si affiancarono le parole di Seneca ed Orazio, ma nello stesso tempo si contrapposero quelle di altre numerosi fonti che descrivevano il suo colore molto più simile a quello che vediamo ancora oggi: biancastro-azzurrino.
Per gli antichi Egizi, il sorgere eliaco dell’astro, prennunciava le piene del Nilo, ed in quei giorni in effetti, come avviene con qualunque altro oggetto celeste, la stella non poteva che apparire di un forte colore rossastro perché molto bassa all’orizzonte.
Oggi comunque siamo abbastanza sicuri che la stella non abbia MAI cambiato colore!
I colori visibili nelle stelle del Cane Maggiore sono quasi tutti azzurri: i 2/3 su un totale di circa 30 stelle! Se si pensa poi che nella volta celeste ci sono zone anche molto ampie che ne sono quasi completamente prive, si deduce che non possa essere un caso – come affermava Franks – se queste sfumature sembrano tutte riunirsi e concentrarsi in uno spazio così ristretto come avviene qui!
Tutti questi astri appartengono infatti a varie associazioni stellari di classe OB, cioè ammassi di giovani astri nati tutti da una comune nube galattica, ma tra loro solitamente più distanti di quanto avviene all’interno dei più comuni ammassi stellari.
Qui in modo particolare essi sembrano distribuirsi a coppie.
E i pochi astri arancioni che disegnano la coda del Cane formano con quelli azzurri interessanti contrastri cromatici visibili già attraverso un semplice binocolo:
Oltre alle due stelle omicron2 ed omicron1 e alle più luminose Unurgunite e Adhara …
nella bellissima doppia HJ3945 chiamata anche 145 Canis Major, le due differenti sfumature arrivano quasi a toccarsi, fino a creare uno dei contrastri cromatici più incantevoli della volta celeste, tale da far ereditare alla coppia l’appellativo di Albireo Invernale!
Non lasciamoci ingannare dalle sfumature verdastri visibili negli astri posti a Sud: essi infatti assumono tali tonalità solo perché sono molto bassi all’orizzonte, cioè a causa dello spesso strato di atmosfera che la loro luce deve attraversare. I loro colori insomma sono in qualche modo “inquinati” da un’eccessiva rifrazione atmosferica.
Nella costellazione della Lepre le stelle sembrano siano state ordinate in due grandi gruppi in base alle loro sfumature: quelli a Nord sono infatti quasi tutti azzurri; mentre quelli a Sud sono invece quasi tutti giallastri!
Tra le zampe del leprotto troviamo γ Leporis, una stella doppia sdoppiabile già al binocolo e che al telescopio rivela sfumature bianche e rosate rispettivamente per la componente più luminosa e quella meno!
Tra le orecchie di colore azzurro, troviamo invece RX Leporis, una luminosa carbon star dalle intense sfumature rosate con cui forma una bellissima coppia colorata da osservare al telescopio; e poco più in là R Leporis, una delle variabili al carbonio dalle sfumature più rosse del cielo, visibili talvolta già attarverso un binocolo!
Le due stelle non sono visibili ad occhio nudo, ma le ho aggiunte al collage finale perché in questo modo diventa decisamente lampante quanto siano scarlatte le loro sfumature rispetto a quelle dei “comuni” astri della volta celeste!
Immagini scattate a stelle messe FUORI FUOCO
con uno smartphone all’oculare di un dobson da 18″
e a 285 ingrandimenti.
Qui la pagina dedicata alle Costellazioni a colori.
Cieli colorati!!!