COSTELLAZIONI a COLORI!

Che BELLO sarebbe vedere in UNA sola occhiata il COLORE di TUTTE le stelle della volta celeste! Perché sì, le stelle sono TUTTE colorate, mostrano una sfumatura cromatica tutta propria relativa alla temperatura superficiale della loro fotosfera.

Purtroppo però la maggior parte di esse è troppo debole per mostrare questi colori già ad occhio nudo!

ANTARES nello SCORPIONE – le sfumature verdi e viola sono dovute alla turbolenza atmosferica

E perciò, dopo la ricerca e l’osservazione delle stelle più colorate del cielo presenti nell’Albero delle Stelle ma solitamente deboli e visibili solo attraverso un binocolo o un telescopio, ecco finalmente una pagina dedicata ai colori delle STELLE che DISEGNANO le COSTELLAZIONI e che rispetto alle prime, sono così luminose da poter essere definite i GIGANTI COLORATI del cielo stellato.

Il progetto

L’idea è quella di costruire di ogni COSTELLAZIONE un grande MOSAICO degli scatti delle singole stelle, così da vedere in una sola occhiata il colore degli ASTRI che le disegnano.

Le Zampe dell’Orsa Maggiore

Il poeta triestino Filippo Zamboni per meglio osservare il colore delle stelle suggeriva di scuotere il binocolo in tutte le direzioni: in questo modo infatti i tanti astri inquadrati disegnano strisce, spirali e curve che come stelle filanti, sono capaci di rivelare in modo più evidente il loro pallido colore.

Colori delle stelle con smartphone SCOSSO – Da sinistra: Sirio, Orione, Toro e Pleiadi. Huawei P30 – ISO5000 – 5s. Cielo buio del Pollino.

Un originale metodo che egli definiva danza delle stelle fatta col binocolo scosso, basato sul fatto che spalmando la puntiforme luce di una stella su una superficie maggiore, se ne facilita all’occhio umano l’individuazione del colore:

“Appuntate l’occhiale in quella plaga del cielo apparentemente più povera di stelle […] Fatelo tremolare in tutti i versi. Ecco […] un’apparizione di mille stelle che tacevano […] manifestando i loro colori, o la loro bianchezza. […] Così comincia lassù […] una danza di stelle con fasce a colori.

Filippo Zamboni, Il fonografo e le stelle e la visione del Paradiso di Dante, 1900.
Col mio dobson – foto di Ida De Rosa

Io ho ottenuto lo stesso risultato fotografando con uno smartphone OGNI stella a 285 ingrandimenti all’oculare di un dobson da 18″ e mettendola FUORI FUOCO così da far meglio ESPLODERE la sua sfumatura cromatica.

Albireo Invernale o HJ3945 nel Cane Maggiore

E l’effetto che ne viene fuori, una volta assemblate, può essere paragonato a quello di COSTELLAZIONI che SBOCCIANO.

Inizialmente ho fotografato circa 1300 ASTRI appartenenti ed un totale di 57 COSTELLAZIONI – cioè tutti quelli entro la quinta magnitudine visibili dalle latitudini italiane – ed un’ulteriore manciata di astri più deboli, aggiunti per la bellezza delle loro sfumature o perché parte di un particolare asterismo.

Astri che mi sono divertito a mettere tutti insieme in un UNICO mosaico chiamato KALEIDOCOSMO, diventato poi anche un video: Danza dell’Ultimo Cielo!

Per arricchire ulteriorimente la tavolozza celeste, ho aggiunto ai collage finali delle costellazioni alcuni degli ammassi stellari aperti più luminosi fotografati col “metodo Zamboni” …

Il SAGITTARIO con l’Ammasso M25

ed inserito infine le carbon stars più rosse del cielo, perché le loro sfumature SCARLATTE invisibili ad occhio nudo, accanto a questi GIGANTI del CIELO, oltre a diventare più evidenti, aiutano a risaltare ancora di più quelle visibili in tutte le altre stelle.

Numeri e colori che fanno di questa pagina un vero SCRIGNO del CIELO!

Dettaglio della LEPRE con la rossa R Leporis e la rossastra RX Leporis

Colori stellari attraverso lo smartphone

Pur essendo tutte “brillanti”, le stelle che disegnano le costellazioni mostrano tra loro un forte scarto di luminosità. Sirio ad esempio è circa 100 volte più luminosa delle altre stelle più deboli con le quali costruisce l’asterismo del Cane Maggiore: per cui, mentre per la maggior parte di questi astri i paramentri di scatto sono fissi a 800ISO e F2, per quelli luminosissimi, al fine di evitare di avere immagini “bianche” perché saturate dalla loro alta luminosità, i parametri tecnici sono proporzionati alla magnitudine del singolo astro, impostando quelli che sappiano meglio mostrare una sfumatura “QUANTO più SIMILE” a ciò che si osserva all’oculare ( …sono pur sempre un visualista)!

SIRIO e i suoi dintorni

Perché sì, i colori immortalati in queste foto, pur essendo vicini alla sfumatura visibile, MAI coincidono esattamente con essa: oltre ad essere “mediati” dal cellulare infatti, dipendono in parte dalle condizioni meteorologiche, dal telescopio utilizzato, dal diametro del suo obiettivo e dai parametri fotografici che si scelgono.

In questi scatti ho notato che più una stella viene messa fuori fuoco più il suo colore appare sbiadito. In modo particolare:

  • le stelle RANCIATE o ROSSE in foto appaiono più “ramate”;
  • le stelle BIANCHE risultano più “grigiastre”;
  • quelle GIALLINE mostrano in visuale una tonalità più “gialla” rispetto a quella visibile nelle foto, dove invece appaiono quasi marroncine; e al contrario,
  • quelle AZZURRINE sembrano in visuale decisamente più opache rispetto a quello che appare nelle foto.
Testa e collo dell’IDRA con Alphard

Tuttavia ogni stella mantiene il suo colore:

  • quelle AZZURRE restano AZZURRE e
  • quelle ARANCIONI restano ARANCIONI;

ed ognuna mantiene anche parte della sua carica di colore:

  • le stelle GIALLINE restano GIALLINE e
  • quelle GIALLE restano GIALLE!
Dettaglio delle Iadi

Insomma: seppure l’esatta tonalità della singola stella è indubbiamente inafferrabile, il risultato finale che si ottiene è così vicino a ciò che si percepisce all’oculare che si può facilmente affermare che quelli qui visibili siano proprio i colori che si osservano nelle stelle delle costellazioni!

Cambiamenti cromatici in MIRA

I colori stellari infatti, a differenza di quelli visibili nelle foto degli oggetti estesi del profondo cielo, sono REALMENTE visibili già ad occhio nudo, lo diventano ancora di piú attraverso i telescopi, sono la prima traccia visibile dei differenti SPETTRI stellari e sono “quasi” l’unico caso in cui il profondo cielo è veramente “VISIBILE a COLORI”.

E le stelle verdi?

Tra le innumerevoli sfumature visibili in questi mosaici salta subito all’occhio l’assenza delle stelle di colore VERDE!

Questo risultato non è affatto voluto, perché questa lampante MANCANZA è – in realtà – solamente APPARENTE. Accanto alle stelle di colore rosso, arancione, giallo, bianco e azzurro infatti, ESISTONO ovviamente anche quelle di colore verde. Solo che a causa della sua fisiologia, come ci spiega Curiuss in uno dei suoi interessantissimi video, l’occhio umano le VEDE tutte completamente BIANCHE!

Le uniche sfumature verdastre presenti in questi mosaici, le ritroviamo infatti in quegli astri che essendo bassissimi all’orizzonte, subiscono una forte alterazione cromatica a causa della rifrazione atmosferica.

Insomma: con tutti questi scatti la galleria del mio cellulare appare spesso come una lunga scacchiera di pedine colorate! E la visione d’insieme che ne viene fuori una volta “riordinate”, rappresenta un punto di vista sulla volta celeste del tutto NUOVO anche per chi è abituato da molti anni ad alzare lo sguardo verso l’alto.

Semplici immagini sfocate?

Non bisogna pensare che trattandosi di “semplici” immagini sfocate, uno scatto valga l’altro. Col passare dei mesi infatti per ottenere un miglior risultato finale, ho letteralmente affinato una tecnica ad hoc, preferendo:

  • di non sfocare troppo poco le stelle perché appaiano sferiche e non semplicemente come un’irregolare macchia di colore;
  • e allo stesso tempo di non sfocarle eccessivamente perché la loro luce non appaia troppo debole;
  • ho preferito la sfocatura intrafocale a quella extrafocale perché appaiano più chiaramente i dischi di Airy;
  • ho dovuto imparare ad aspettare il seeing giusto – che non coincide per forza con quello buono per l’osservazione a fuoco – e, per tale motivo, rimandare spesso la ripresa degli astri. Infatti, perché i dischi di Airy siano visibili e concentrici, non basta collimare lo strumento all’inizio di ogni osservazione: la loro armonica visione, oltre che dal seeing generale della serata, dipende infatti anche dal seeing particolare presente al momento stesso dello scatto. Basta stare per un po’ ad osservare una stella sfocata perché salti subito all’occhio quanto la sua luce risenta della turbolenza atmosferica, secondo dopo secondo;
  • ho calibrato la luminosità ed il contrasto di ogni singolo astro per far risaltare la debole sfumatura nascosta nell’immagine ripresa,
  • ed infine ho photoshoppato eventuali imperfezioni presenti.

Semplici indicazioni che diventano immediatamente visibili confrontando l’evoluzione che ha subito -ad esempio- il mosaico di Orione e Toro pian piano che la tecnica si è affinata!

Un cielo stellato a colori

Nel XIX secolo Benedetto Sestini nella speranza di notare qualche cambiamento cromatico negli astri, e William Sadler Franks, per scoprire il significato nascosto dietro la diversità delle loro tinte quando la spettroscopia lo spiegava ancora in modo imperfetto, hanno osservato e descritto per la prima volta al mondo il colore di varie migliaia di stelle del cielo.

Ora quello che loro hanno osservato e descritto in modo sistematico, è sistematicamente visibile in queste immagini finali.

Esse in qualche modo DENUDANO il cielo stellato, perché sanno rivelare in UNA SOLA occhiata il SEGRETO del suo colore da sempre nascosto agli occhi dell’uomo e che i due astronomi sono riusciti a svelare.

Era esattamente questa la sensazione che mi accompagnava ogni volta, quando nel mettere insieme astro dopo astro, potevo finalmente averne una visione d’insieme.

Proprio come accade sotto il cielo reale infatti, le immagini finali si rivelano cariche di quel forte fascino davanti al quale si resta a lungo in silenzio ad ammirare, perché sanno rivelare con INFINITO STUPORE, quanto il cielo stellato – in OGNI sua STELLA – sia decisamente più colorato di quanto ci si aspetta.

Altair, il Delfino e la Freccia

Tanto colorato da assomigliare ad un immenso prato FIORITO, ad un giardino carico di FRUTTI maturi o ad un lungo sentiero ricoperto di FOGLIE autunnali!

«Avverrà di osservare talvolta quattro o sei stelle, poniamo, gialle, ad esempio, né ve ne ha forse una colorata appunto come l’altra, come avviene bene spesso ancor negli oggetti che qui sulla terra si osservano: essendo per es. altro il giallo dello zolfo, altro quello dell’ambra, altro quello dell’oro, […] ma specialmente una varietà di tal genere quasi infinita l’abbiamo nei fiori sparsi da Dio sui nostri campi».

Benedetto Sestini, Memoria sui colori delle stelle, pag. IX; 1845.

Il cielo stellato insomma, pare proprio una miniera ricca di PIETRE PREZIOSE o anche un’esplosione di centinaia di CORIANDOLI lanciati in aria a motivo di festa!

Dettaglio delle ACQUE CELESTI

Guardando le immagini finali ho cominciato a fantasticare e ad immaginare cosa avrebbero raccontato i MITI se questi colori fossero stati visibili ad occhio nudo. Deducendo che probabilmente non solo le trame, ma soprattutto i personaggi sarebbero stati differenti, perché le costellazioni stesse avrebbero avuto differenti FORME ed altri CONFINI, perché sarebbero state sicuramente delineate seguendo anche la DISTRIBUZIONE che questi colori hanno nel cielo!

Concentrazione di astri azzurri tra Orione, Lepre ed Eridano fino alla magn. +5.5

Mettendo insieme le varie costellazioni infatti, viene fuori che

“il colore non è distribuito uniformemente nei cieli, ma tende a raggrupparsi in certe regioni”.

W. S. Franks, Star Colour, in Astronomy for Amateurs, 1888.

Come un gigantesco QUADRO impressionista insomma, il cielo stellato è costellato:

• da ampie zone con astri dalle sfumature simili. Strutture e concentrazioni di colori, che rivelano verità fisiche circa la loro età, la loro distanza reciproca, la loro posizione nella nostra Galassia e chissà cos’altro;

Concentrazione di astri gialli tra la Balena e i Pesci

• ed ampie zone con astri dalle sfumature diverse, così DISordinatamente sparse che già le singole costellazioni, come ad esempio quella del Cefeo, dell’Idra e dei Pesci, si rivelano nei colori dei loro deboli astri, un’ottima sintesi di TUTTE le classi spettrali più note!

Alcuni degli astri più luminosi del cielo in base alla classe spettrale

Idee per il futuro

Prossimo obiettivo è quello di arricchire i mosaici finora costruiti aggiungendo tutti gli astri fino alla magnitudine limite +6! In questo modo il numero totale delle stelle sarà circa un tre volte maggiore di quello attuale e le costellazioni appariranno decisamente più ricche, colorate e “disordinate”: guardandole infatti si avrà quella stessa impressione di disorientamento che si ha sotto un cielo buio e carico di stelle, e soprattutto, ammirandole, sarà ancora più chiara l’idea della distribuzione dei colori sulla volta celeste!

Ho cominciato col mosaico di Orione e del Toro fino alla magn. +5.5 e a quanto pare è stato molto apprezzato!

Collage di Orione e Toro arricchito dalle stelle fino alla magnitudine +5.5

Ma ora bisognerà aggiungere a questo mosaico gli oltre 150 astri fino alla magn. +6!

Complete sono: Andromeda, Ariete, Balena, Boote, Cancro, Cane Maggiore, Cane Minore, Cassiopea, Chioma di Berenice, Coppa, Corona Boreale, Corvo, Eridano, Gemelli, Leone, Lepre, Orione, Orsa Maggiore, Perseo, Pesci, Toro, Triangolo ed Unicorno.

E complete fino alla magnitudine +5.5 sono: Acquario, Aquila, Capricorno, Cavallino, Cigno, Delfino, Freccia, Lira, Lucertola Pegaso, Volpetta.

Quasi tutte ancora da assemblare!

Leone e Chioma di Berenice fino alla magnitudine +6.

E una volta collezionate tutte, obiettivo finale sarà una nuova versione di Kaleidocosmo ricchissima di astri!

A questo punto non ci resta che trattenere il FIATO ed immergersi completamente tra i colori del cielo stellato, costellazione per costellazione fino alla magn. +5.0!

“Queste osservazioni […] possiamo considerarle come una parte di quell’elemento poetico dell’Astronomia senza un po’ del quale […] dovremmo provare poco piacere nel perseguire una qualsiasi scienza. La mera utilità, quando è priva di bellezza, è di per sé una specie di bruttezza formale”

W. S. Franks, Colours of stars, in The Journal of the Liverpool Astronomical Society, November 1886.

Buona visione!

COSTELLAZIONI a COLORI:

Tra Orsa Minore e Dragone

PRIMAVERA: Orsa Maggiore, Cani da Caccia, Leone Minore e LinceBoote e Corona BorealeChioma di Berenice e LeoneIdra e SestanteVergineCoppa, Corvo e coda dell’Idra

ESTATE: Lira, Cigno e LucertolaSerpente, Ofiuco e ScudoBilancia e ScorpioneSagittarioAquila, Cavallino, Delfino, Freccia e VolpettaErcoleOrsa Minore e Dragone

AUTUNNO: Cassiopea e CefeoAquario, Capricorno e Pesce AustraleAndromeda e PegasoAriete, Pesci e TriangoloBalena

INVERNO: Gemelli e CancroOrione e ToroCane Maggiore e LeprePerseoAuriga e GiraffaCane Minore ed UnicornoEridano, Fornace e Scultore – Poppa e Bussola

GRUPPI di COSTELLAZIONI

Triangolo EstivoI colori di 500 stelleIl ciclo di AndromedaL’asterismo delle Acque Celesti

Talk e articoli dedicati al progetto:

  • Le costellazioni dell’Aquila, della Volpetta, del Delfino, della Freccia e del Cavallino fino alla magn.+5.5 – Galleria dei lettori della rivista tedesca di astronomia Sterne und Weltraum, settembre 2022!
  • L’intero articolo delle Costellazioni a Colori sul numero 105 dell’Amateur Astrophotography Magazine – ottobre 2022!
  • Le costellazioni dell’Aquila, della Volpetta, del Delfino, della Freccia e del Cavallino fino alla magn.+5.5 – pubblicato su BBC Sky at Night Megazine – novembre 2022
  • Kaleidocosmo – articolo su Cosmo, febbraio 2023
La T-shirt con lo Scorpione a colori assieme a tutte le altre degli anni scorsi

Cieli colorati!!! Ora lo sono realmente!