Al confine tra la Corona Boreale, il Boote e l’Ercole,
in un zona apparentemente “priva” di oggetti interessanti,
a circa 5mila anni luce di distanza dalla Terra,
brilla questo piccolo puntino dall’intenso colore rosso.
L’osservazione prolungata di questa notte
mi ha regalato un piccolo evento astronomico:
l’occultazione di una “anonima” ma luminosa stella
nella costellazione dei Pesci: WW Psc.
Facendo slalom tra le varie nuvole passeggere
altri cinque obiettivi sono stati centrati:
(103) Hera, (115) Thyra, (146) Lucina,
(165) Loreley e (198) Ampella;
raggiungendo così quota 35.
Questa piccola stella della costellazione dell’Ercole seppure non molto conosciuta, risulta invece un bersaglio abbastanza semplice da puntare, a patto però di prendere come riferimento non solo alcune stelle della sua costellazione ma anche quelle della Testa del Serpente, quel piccolo triangolo equilatero a Sud della più famosa Corona Boreale.
Non è sicuramente un fatto comune notare che l’Occhio del Toro, cioè Aldebaran, la stella più luminosa di questa costellazione e il Cuore dello Scorpione, Antares, tramontano e sorgono quasi in modo contemporaneo, cosicchè, quando la prima sta per andare sotto l’orizzonte, l’altra comincia a splendere quasi esattamente dall’altra parte del cielo.
Eppure questa semplice coincidenza, notata già 2000 anni fa da Tolomeo, era considerata una concreta dimostrazione del fatto che la Terra dovesse occupare esattamente il centro dell’intero Universo!
Chi pensa che l’osservazione visuale del cielo sia in “bianco e nero” e quindi cromaticamente poco appetibile, dopo il giallo e l’azzurro percepibile nella maggior parte delle stelle doppie colorate, e l’arancione e il rosso delle principali variabili al carbonio, oltre al fatto che questi 4 colori si alternano tra le coppie colorate in quasi tutte le combinazioni possibili, deve fare i conti con un’altra manciata di doppie dai colori davvero inaspettati!
L’impareggiabile bellezza di Albireo, la famosa stella doppia di colore GIALLO–AZZURRO visibile d’estate nella costellazione del Cigno, trova in almeno tre stelle doppie visibili tra le notti invernali e primaverili, tre stelle colorate degne di esserle paragonate e che, come tre aperitivi, ne fanno pregustare l’osservazione: iotaCancri, 24 Chioma di Berenice e 2 Cani da Caccia.
Nella costellazione della Vergine si trova un puntino di magn. +12.9
apparentemente insignificante ma che è invece l’oggetto celeste
più distante che abbia mai visto: il quasar 3C 273,
lontano circa 2 miliardi e mezzo di anni luce!!
Dal cielo cittadino l’osservazione non è facile
e ciò che si vede è solamente un puntino in visione distolta:
dopo tutto il tempo impegato e tutto lo spazio attraversato
vale però la pena dare un’occhiata a questo pizzico di luce,
giusto perché non vada tutta “sprecata”…