Osservazione visuale DELL’OCCULTAZIONE di SATURNO

A meno di mezz’ora dal fenomeno, alcune nuvole velavano la scena, eppure al telescopio i due si vedevano benissimo. E quando si sono allontanate, la forte luce lunare impediva di percepirlo ad occhio nudo.

Al telescopio a 285x la visione era magnifica: Saturno nitidissimo, molto di più del rugoso bordo della Luna e chiare pure le sue sfumature. Uno spettacolo così bello che ho preferito ammirare in visuale fino alla sparizione, anziché riprenderlo con lo smartphone.

🪐 All’avvicinarsi della Luna, Saturno sembrava diminuire in luminosità per l’intensa luce della Luna quasi piena immersa ancora nella notte. Ma i suoi contorni sono rimasti nitidissimi per tutto il tempo, anche quando l’ultimo lato dell’anello tramontando dietro la Luna s’innalzava perpendicolarmente al lembo lunare.

Riapparizione – singolo scatto

Dopo circa un’ora rieccolo apparire dall’altra parte, questa volta in compagnia dei crateri, bianco e trasparente visto il cielo azzurro del giorno, direttamente dal lato in ombra della Luna. Era visibile sia al cercatore che al telescopio.

L’ho seguito al telescopio fino alle 4:47 UT, quando oramai illuminato anche io dal Sole, appariva come un alone privo di dettagli nei pressi della Luna.

📷 Dobson Sky-Watcher 18″ 285x – Huawei p30 pro

La notte delle Perseidi al Parco Nazionale del Pollino.

Quest’anno per la prima volta ho trascorso la notte del picco delle Perseidi sotto uno dei cieli più bui d’Italia.

E mi chiedo in effetti perchè non lo abbia mai fatto!

Single shot with Huawei p30 pro ISO1600 25s 13th August 1h02m43s am ( 11 02 43 UT 12th august).

Nell’arco di due notti sono riuscito a contare oltre un centinaio di meteore, alcune luminosissime ed alcune anche consecutive o contemporanee.

Alcune delle stelle cadenti visibili negli scatti del video

Tante direi, ma non tantissime, anche perché con un dobson da 46cm di diametro accanto, sono stato spesso tentato a guardare all’oculare. E tutti sappiamo, come sfiga comanda, che è proprio in quei momenti che ne casca il numero maggiore.

Congiunzione Marte – Giove con Iadi, Pleiadi e Orione

La trasparenza del cielo era decisamente buona e se nella prima parte della notte era presente la Luna, era davvero suggestivo riuscire a vedere la Via Lattea ad occhio nudo pur essendo illumunato da una Luna al primo quarto!

Ed infatti, una volta calata la Luna, la notte si è fatta veramente seria, ed i dettagli più fini degli oggetti deep sky più belli sono diventati visibili: le bande scure di Andromeda ed NGC891, i bracci di M33 e i chiaroscuri delle nebulose planetarie NGC40, NGC1501 ed NGC 1535 osservati ad oltre 400 ingrandimenti.

Chiaro di Luna con Via Lattea

Ho osservato la maggior parte degli oggetti classici, ma ho dedicato anche lunghe sessioni all’osservazione ad occhio nudo alle Perseidi e tra i vari scatti fatti per tentare di immortalare qualcuna, sono riuscito tra una dozzina di quelle di discreta luminosità a beccare una meteora luminosissima e che ha generato una scia lunga più di 25°.

Bolide che ovviamente non ho visto, perché caduto mentre ammiravo dall’altra parte alcune costellazioni al binocolo x2.

Tra gli scatti presenti nel video, sono visibili le tracce della SAR del 12 agosto, il green a blunflash di venere che ho immortalato nei due giorni consecutivi e decine di stelle filanti tra le costellazioni della Via Lattea.

VESUVIO ‘e notte 2024

✨️ Quanto si può nascondere dietro poche decine di STELLE immerse nel bagliore delle città e della Luna e nascoste da nuvole passeggere?!

Nomi impronunciabili, racconti mitologici di tradizione greca, araba e latina, costellazioni e asterismi, forme e colori, distanze e movimenti!Un lungo viaggio – solo ad occhio nudo – che diventa ancora più bello quando fatto dal VESUVIO, il palcoscenico più bello della città di Napoli, dopo aver passeggiato lungo le sue pendici sotto la guida esperta degli amici I Vesuviani – Guide turistiche ed Umberto Saetta escursioni nella 22esima edizione de “Vesuvio ‘e notte”.

Anche la Luna si è rivelata ricca di storie da raccontare, grazie ai vari personaggi e alle varie interpretazioni nate lungo i secoli attorno a quelle macchie che sembrano disegnare un volto sulla sua faccia.

E un piccolo frammento di meteorite è stato l’ottimo spunto per parlare della storia e della natura delle meteore, delle tradizioni che le vede protagoniste e di quella speranza che spinge l’uomo ad esprimere un desiderio alla loro vista.

Green & Blue flash di Venere

Non solo il Sole e la Luna mostrano il famoso e raro Raggio Verde, ma anche i pianeti e le stelle luminose.

Ecco come appariva Venere l’11 e 12 agosto del 2024 mentre si avvicinava all’orizzonte: a causa della rifrazione atmosferica la sua luce si divideva continuamente in più parti, che poi si univano e affievolivano, passando dal giallo al verde e al blu.

Tramonto di Venere dell’11 agosto 2024

Se nella ripresa dell’11 agosto ho potuto seguire il pianeta fino a pochi gradi dall’orizzonte, il giorno seguente sono riuscito a seguirlo fino alla linea dell’orizzonte, posta a -0,5°.

Ha seguito l’andamento inclinato della cima di un monte avvolto da una densa foschia, per mia fortuna senza mai sparire se non prima di aver raggiunto uno strato sottile di cielo limpido che si estendeva per poche decine di primi sopra l’orizzonte visibile, dove ha regalato un bellissimo Green Flash dietro l’orizzonte, con l’orizzonte ancora visibile in compagnia da alcune pale eoliche rotanti.

Tramonto di Venere del 12 agosto 2024

Le immagini sono state riprese con un dobson da 18″, a 95x e con uno Huawei p30 pro. Mostrano esattamente ciò che si puó notare visualmente al telescopio con oggetti celesti particolarmente luminosi come questo.

Il 20 agosto 2024 The Times ha dedicato al Blue Flash di Venere un interessante articolo.

Due giorni di osservazioni visuali al Parco Nazionale del Pollino, uno dei cieli più bui d’Italia.

In queste due notti sotto un cielo attraversato dalla Via Lattea da una parte all’altra, col mio dobson Sky-Watcher da 18″ ho puntato ed ammirato a diversi ingrandimenti decine e decine di ammassi aperti e globulari, nebulose diffuse e nebulose planetarie, galassie e stelle colorate … con un totale di oltre 130 oggetti deep sky, se consideriamo anche le singole componenti di alcuni ammassi di galassie.

Per la prima volta ho osservato da un cirlo buio alcuni ammassi aperti nella coda di Cassiopea più difficili – come NGC609 ed NGC559 – ed erano così fitti e compatti da lasciare senza fiato. Una sorpresa anche NGC6625 nello Scudo che ho denominato ammasso Trifoglio per i tre archi che sembrano disegnare i suoi astri.

È stato bello condividere le osservazioni con gli altri visualisti presenti e di tutte le età perché la loro passione e le loro competenze sono sempre davvero stimolanti. A cominciare dal piccolo Antonio di 9 anni che col suo dobson da 25cm puntava e riconosceva i principali Messier, muovendosi agilmente tra le costellazioni ed i nomi stellari, pur essendo la prima volta che vedeva la Via Lattea.

E finendo con Oronzo Zanzarella con cui ho potuto finalmente condividere una lunga serata di osservazioni. Dall’alto della sua esperienza …e della sua scaletta, ci ha portato “3m sopra il terreno”, facendoci ammirare numerosi oggetti dal suo dobson da 60cm: i colori di S Cephei, la banda scura di NGC891, le componenti galattiche del quintetto di Stephan, di Abell 426 ed altri oggetti esotici. Ma anche globulari, nebulose ed ammassi più famosi che con quel diametro si arricchivano di luce e dettagli in modo incredibile.

Approfittando di una sua pausa mi ha lasciato manovrare questo grande telescopio intorno al centro galattico, così da ammirare la Nebulosa Cigno, la Trifida ed NGC6520, che con la nebulosa oscura che l’accompagna detta Inchiostro, è uno dei miei oggetti preferiti. Un saluto a tutti gli altri Astrofili presenti, come Giulio, Giovanni e tanti altri.

Di seguito un lungo video con tutti gli scatti ripresi di giorno e di notte, dal tramonto fino all’alba.

Le immagini della Via Lattea sono singoli scatti da 20 e 30 secondi di posa.

ASTRI senza CRINIERA

È il titolo dell’articolo scritto a quattro mani con Teresa Molinaro pubblicato sull’ultimo numero di COELUM Astronomia.

Il testo vuole essere un invito ad OSSERVARE e a FOROGRAFARE la Luna, i pianeti e le stelle nelle ore crepuscolari o – in alcuni casi – anche in pieno giorno, con suggerimenti che vengono fuori dalla nostra esperienza.

Personalmente ho dedicato ampio spazio all’osservazione diurna di Venere, al telescopio e ad occhio nudo, quando cioè, spoglio di quella luminosa “criniera” o “capellatura” come la definiva Galileo, mostra più chiaramente le sue suadenti forme, così da rivelarsi un ottimo target su cui puntare anche nelle attività diurne di divulgazione.

Tra le varie immagini non poteva mancare uno scatto di Saturno di Alessio Ursino che da tempo, osservando e riprendendo stelle e pianeti col Sole ancora sopra l’orizzonte, al binocolo e al telescopio, ci dimostra quanta Astronomia Diurna si possa fare.

👉 Qui il link del numero della rivista: https://shorturl.at/EyKyN

La stella Chi Cygni è nuovamente visibile ad occhio nudo

In queste sere nella volta celeste brilla una stella in più. Non é così luminosa da distinguersi da tutte le altre e non è T Coronae Borealis che attendiamo di vedere da un momento all’altro.

Eppure sarà presente negli scatti della Via Lattea che in questo periodo molti si dilettano a fare: io l’ho ritrovata anche in scatti di oltre un mese fa, anche se meno luminosa.

Parlo di Chi Cygni, una delle stelle variabili più famose del cielo perché – come poche altre – capace letteralmente di apparire e scomparire dalla volta celeste a distanza di circa un anno: dopo aver sfiorato la magn. +14 così da diventare invisibile pure ai piccoli telescopi, in circa 6 mesi sa infatti raggiungere la magnitudine +5 divenendo visibile ad occhio nudo sotto cieli bui, aggiungendosi alla numerosa schiera di astri che disegnano la Via Lattea estiva.

Per rivederla bisognerà aspettare circa 400 giorni, per cui conviene non lasciarsela sfuggire, osservandola anche solo con un binocolo per chi vuole tentare dalla città.

Eccola ripresa ieri con la sua sfumatura ranciata all’oculare del dobson da 12″ e a 76x attraverso uno Huawei p30 pro ISO51200 1/4s e con tutta la Via Lattea con lo stesso smartphone ad ISO1250 e 20s di posa. Scatti singoli.

Il 9 agosto 2024 l’immagine è stata selezionata come EPOD.

✨️✨️Ieri sera al Rifugio CAI Angelo Sebastiani il cielo era pienissimo di stelle.

Ad oltre 1800 metri di quota e con circa 13 gradi di temperatura, in compagnia degli amici di 42gradinord ho ammirato la Via Lattea che era ben visibile da Cassiopea al Sagittario nonostante la presenza della Luna al primo quarto.

Abbiamo osservato innanzitutto la Luna a vari ingrandimenti, prima che si nascondesse dietro la frastagliata cresta del Terminillo. Siamo poi passati alle doppie colorate e ad S Cephei, in questo periodo la stella più rossa del cielo.

💫💫 Lo sfondo stellare di Albireo, 30 Cygni e Nu Bootis faceva già capire quante stelle avremmo potuto scorgere negli ammassi aperti e globulari, come M7, NGC6633, M24, M13 ed M22 e che avremmo osservato con buona soddisfazione anche M17 la Nebulosa Cigno ed M57.

Immancabile la passeggiata tra le costellazioni, con cui abbiamo provato a leggere già ad occhio nudo in quella sterminata serie di puntini, tracce di colore, lucchichii, forme e posizioni che diventano l’incipit per numerose domande e risposte inaspettate.

Come sempre i nomi delle stelle ed i loro significati hanno continuamente catturato l’attenzione fi tutti facendoci talvolta dimenticare la presenza del telescopio.

Apericena Astronomico a Il Solengo

✨️ Giovedì sera all’apericena astronomico dell’ Agriturismo Il Solengo i colori di Antares, Spica e Arturo ci hanno fatto pregustare quelli visivili in Albireo, 31 Cygni ed S Cephei al telescopio.

Il significato dei loro nomi ci ha aperto la strada all’ascolto di decine di altri nomi stellari, del loro significato e dei fatti mitologici nascosti dietro le costellazioni che disegnano.

La visione dei crateri della Luna e quella di alcuni ammassi aperti carichi di stelle ha incantato tutti lasciando un profondo senso di stupore.

Osservazioni visuali al Parco Nazionale del Pollino, uno dei cieli più BUI d’Italia.

✨️✨️✨️Le condizioni meteo che hanno provato a compremettere il buon esito della trasferta fino all’ultimo momento hanno fatto un buco nell’acqua!

La Via Lattea era ben visibile dal Sagittario al Perseo, e allo zenith e ad alti ingrandimenti col mio dobson da 18″ sono riuscito a superare la magnitudine +15 delle stelline che sfiorano M57 senza troppi problemi.

Ho portato a casa l’osservazione visuale di circa 150 oggetti del profondo cielo, tra galassie, globulari, nebulose e planetarie, molti dei quali osservati più volte e a vari ingrandimenti per apprezzarli in tutte le prospettive.

Una grande parentesi l’ho dedicata alle galassie di taglio e alle nebulose planetarie, osservando ad altissimi ingrandimenti i dettagli visibili nella NGC7008 e NGC40, Nebulosa Feto e Papillon, e le forme dell’Anello della Lira e di NGC6369, il Piccolo Fantasma … di una “bolla di sapone”.

Tra quelle osservate ho maggiormente apprezzato la Blue Flash, l’Insetto, la Palla di Neve blu e l’Hamburger al formaggio, rispettivamente NGC6905, 6302, 7662, 7026. E notato le dimensioni della Ghost of the Moon e della Nebulosa Scatola, NGC6781 e 6309.

Immancabile uno sguardo col filtro UHC alla Velo, alla Laguna, alla Crescent e alla Nebulosa Cigno.

Un’occhiata infine alla rossissima del periodo, la carbon star S Cephei, alla cometa Olbers e a Cerere in congiunzione con Ascella.

Viva la notte. Viva il buio!

Le foto alla Via Lattea sono singoli scatti da 20 secondi a 1250 e 1600ISO.