Sedotto dalla bellezza del panorama visibile da questo luogo posto sui monti Lattari, non ho potuto fare a meno di andarci per assaggiare i gustosi frutti della sua terra e per osservare al telescopio il cielo ricco di stelle che gli fa da tetto.
“Nessuno può osservare a lungo i cieli ad occhio nudo senza notare che il colore delle stelle principali non sia lo stesso, ma che molto sono bianche, o bianco bluastre, altre giallastre ed altre rosse”.
Nonostante l’emergenza sanitaria sembrava costringerci a rinunciare alle osservazioni astronomiche a SCUOLA, con l’aiuto delle piattaforme multimediali, un telescopio ed un buon cellulare, oltre 100 alunni delle scuole di ROMA hanno partecipato, classe per classe, per un totale di 7 incontri da 90 minuti ciascuno all’osservazione astronomica virtuale!
Look at the starry sky and imagine how nice it would be to be able to see, next to the orange Betelgeuse and Antares, the shades of all the other weaker stars that inhabit it.
A sei mesi della scoperta del suo terzo pianeta, Annibale de Gasparis, nella notte del 23 maggio del 1851, osserva per la prima volta un debole puntino tra le stelle, che nelle sere successive si rivelerà un nuovo asteroide, quarto della sua collezione!
Questa scoperta fu solamente l’inizio di una serie di eventi che nel maggio e nel giugno di 170 anni fa lo videro come protagonista.
In occasione del World Water Day, col Planetario di Città della Scienza abbiamo fatto un bel tuffo nelle Acque Celesti, l’insieme di quelle costellazioni venuto fuori dall’antico asterismo dell’ACQUA che il caso ha saputo disegnare così realistamente nella volta celeste.
Per meglio celebrare la ricorrenza, siamo stati invitati a immaginare proprio in quella zona di cielo, tutte le costellazioni accomunate dall’ACQUA che la nostra fantasia riusciva a tirare fuori!
Quando il 13 marzo del 1781 William Herschel scoprì URANO nessuno aveva mai immaginato che potesse esistere un pianeta oltre Saturno o che ne potessero esistere altri oltre a quelli da SEMPRE conosciuti. Ecco perché finì per scambiarlo per una strana “COMETA senza barba e senza coda“!
Giorno dopo giorno egli ne misurò il DIAMETRO e la DISTANZA angolare che lo separava da alcune stelle telescopiche; riuscì a notare i suoi CONTORNI definiti e la mancanza di uno SCHIACCIAMENTO polare! E nell’ottobre del 1782 dopo essere riuscito a vederlo anche ad occhio nudo, trovò un ottimo modo per meglio percepire le sue SFUMATURE che gli riportarono immediatamente alla mente i COLORI visibili nelle stelle doppie più colorate del cielo!
“Per le stelle vicine l’una all’altra trovo una tendenza a concordare nel colore entro piccoli limiti di errore. Ovviamente un astro può essere giallo chiaro e l’altro scuro, ma sicuramente questo è sufficiente per dimostrarne la posizione”.
W. H. St. Q. Gage, Stars colours, in The Journal of the Liverpool Astronomical Society, November 1886.