I nomi delle stelle …Orsa Maggiore

Un’Orsa ..del Nord

La costellazione dell’Orsa Maggiore
è forse quella più famosa del cielo boreale: anche chi ha poca dimestichezza con la volta celeste riesce ad individuare di notte i septem triones, le sette stelle più luminose della costellazione.

Eppure anche tra gli astrofili sono davvero pochi quelli che conoscono il nome di ciascuna di esse, e ancora meno son quelli che hanno letto almeno una volta, i nomi di tutte le altre stelle meno luminose che sempre appartengono alla costellazione!

E pensare che l’Orsa Maggiore è disegnata da un totale di circa 21 astri, tutti facilmente visibili ad occhio nudo anche dai cieli inquinati di una città.

Le stelle dell'Orsa Maggiore
L’Orsa Maggiore

Come non cominciare allora
il nostro suggestivo viaggio
alla conoscenza dei nomi delle stelle,
proprio da quelle del famoso Grande Carro!

Partiamo col dire subito che delle 21 stelle totali quasi esclusivamete quelle del Carro portano un nome che deriva o che si ispira alla immagine di un’orsa:

Dubhe: dall’arabo «al-dubb» «l’Orsa»;
Merak: dall’arabo «al-maraqq al-dubb al-Akbar»
che significa «parte bassa dell’addome della Grande Orsa»;
Phad o Phecda: dall’arabo «pakhd al-dubb al-Akbar»
che significa «coscia della Grande Orsa»;
Megrez: dall’arabo «Maghriz al-dubb al-Akbar»
che significa «base della coda della Grande Orsa».

L’ultima, ma esterna al Grande Carro
è Muscida, che in latino significa «muso», perché in effetti
si trova in quella parte della rappresentazione dell’animale.

Quasi tutti questi nomi derivano dall’arabo, eppure erano i greci e non gli arabi e vedere nel Grande Carro l’immagine di un’Orsa. Solo successivamente infatti la tradizione araba ha in parte adottato l’astronomia greca adattando interi asterismi a quelli propri.

In questa fase, come si può già dedurre, essi hanno assunto come nomi propri delle stelle quello che nei testi greci altro non erano che “la descrizione” della posizione del singolo astro all’interno della costellazione, scritta affinchè il lettore potesse distinguere un astro dall’altro.

In tale assimilazione però, non sono stati adattati tutti i nomi.
Ed infatti, anche nel caso dell’Orsa Maggiore tutti quelli di cui non abbiamo ancora parlato derivano dall’asterismo arabo ad essa precedente!

Alkaid, ad esempio, deriva dalla frase «al’qaid bināt Na’sh»,
che significa «la prima delle figlie di Nas’h»,
il nome appunto che gli arabi assegnavano al Grande Carro.

L'asterismo di al Nas'h
L’asterismo di al Nas’h, immagine di Lorand Laffitte.

Non si sa esattamente chi fosse Nas’h, si pensa una divinità, ma considerando che in arabo il termine significa anche «bara» e tenendo presente la forma dell’asterismo,
l’interpretazione successiva che ne viene fuori è quella di un triste corteo funebre delle figlie di Nas’h che trasportano la bara del padre.

Alkaid nel corteo è appunto la prima delle figlie, mentre Alcor
rappresenterebbe un piccolo tra le braccia di una madre.

Le altre stelle del Grande Carro hanno nomi che sono slegati sia dall’immagine dell’Orsa che da quella di Nas’h, ma derivano comunque da una tradizione araba:

I nomi di altre tradizioni

Mizar: dall’arabo «cintura» o «vita»;
qualcuno la fa derivare da «Mirak»;
Alcor: dall’arabo «al Khaw-war» «la piccola»,
o da «al-suha» «l’abbandonata»;
Alioth: dall’arabo «cavallo nero» oppure «toro»;

tradizioni in cui le singole stelle
rappresentavano un personaggio a sé,
in questo caso diversi animali.

Tutte le altre stelle dell’Orsa Maggiore, invece, insieme a quello che oggi chiamiamo Leone Minore,
facevano parte di un altro grande asterismo conosciuto tra gli arabi con il nome di Gazzelle, ed è a quell’immagine che si ispirano tutti i loro nomi:

L’Antico asterismo delle Gazzelle

Al Thiba: da «al-Zhibâ’» « le gazzelle»;
Al Kaphrah:
da «al-Qafzat al-Zhibâ’ »«il salto delle gazzelle»;
Alùla:
da «al-Qafzat al-Ûlâ al-Zhibâ’»,
«il primo salto delle gazzelle»;
Taniah:
da «al-Qafzat al-Thaniyya al-Zhibâ’ » ,
«il secondo salto delle gazzelle»;
Talitha:
da «al-Qafzat al-Thâlitha al-Zhibâ’ » ,
«il terzo salto delle gazzelle»;
Al Haud:
«lo stagno» al quale
le gazzelle si abbeverano oppure scappano.

L'asterismo delle Gazelle
L’asterismo delle Gazzelle, immagie di Roland Laffitte.

Il senso di tutti questi nomi
diviene chiaro solo alla luce
del mito che raccontano,
secondo il quale le gazzelle,
al sentire il colpo
di coda del leone sul terreno,
per scappare o per rifugiarsi
presso lo stagno, cominciano a saltare via lasciandosi dietro le loro impronte.

Anche per gli arabi, infatti, le stelle che formano l’attuale costellazione del Leone, rappresentavano lo stesso animale ma con dimensioni molto più estese: per un certo periodo addirittura l’ammasso aperto MEL111
oggi al centro della Chioma di Berenice, rappresentava il ciuffo della coda di questo animale, oppure lo stagno da cui scappavano le gazzelle.

Il Leone e le Gazzelle

Se guardiamo con attenzione ci accorgiamo che le stelle che formavano le impronte dei tre salti,
e che oggi si trovano nelle zampe dell’Orsa Maggiore sono tutte coppie.

Ecco perché i Latini hanno aggiunto gli aggettivi «Borealis» ed «Australis»,
per distinguere nella coppia la stella che è più a Nord da quella che è più a Sud, rispettivamente.

Poche stelle hanno ereditato nomi
da altre culture, come Taa Tsun
che in cinese significa «la grande caraffa di vino» o anche «estremamente onorabile»;
tutte le altre invece, come 23 UMa, oppure φυ UMa non hanno ereditato alcun nome proprio.

Nella mitologia araba formavano l’asterismo chiamato Altare di Nas’h,  da cui però non hanno ereditato nominativi, anche perché l’asterismo, come possiamo notare, è stato successivamente assorbito da quello delle Gazzelle.

Gruppi Al Thiba e Al Haud
Al Thiba e Al Haud

Qualcuno seguendo l’esempio di Bayer pensa di usare per tutte queste stelle lo stesso nome aggiungendo accanto a ciascuna di esse
un numero ordinale, formando rispettivamente Al Thiba I, II, III, IV, V, VI e VII per 2, φ1, φ2, ρ, σ1, σ2 e 24 UMa; e Al Haud I, II, III, IV, V, VI e VII rispettivamente per
15, τ, 18, 23, θ, υ, e φ UMa
ma non so quanto questo modo
possa facilitare l’identificazione delle stelle.

A ragion di cronoca bisogna aggiungere un altro particolare: ci sono alcuni nomi che seppure tratti dalla mitologia sono stati assegnati alle stelle solo recentemente!
Nel 2015 infatti l’Internationa Astronomical Union ha indetto il NameExoWorlds un sondaggio per assegnare dei nomi propri a circa 14 stelle e ai loro 31 pianeti extrasolari.
Ognuno da qualsiasi parte del mondo
ha potuto proporre un nome per questi astri.

47UMa
47UMa

Tra essi, c’erano anche la stella 47UMa e i suoi due pianeti extrasolari. Ecco perchè dal 31 Ottobre 2015 tale stella si chiama ufficialmente Chalawan,
nome che la mitologia Thailandese
assegnava al Grande Carro e che era personificato in un coccodrillo
capace di trasformarsi in essere umano.

I due pianeti invece si chiamano
Taphao Thong e Taphao Kaew
che nello stesso mito sono due donne umane con cui il coccodrillo viene in contatto …

Ecco a voi i nomi delle stelle dell’Orsa Maggiore e la storia umana che si nasconde dietro ognuna di esse!

Alcuni link utili
Our Arab Heritage in the Celestial Vault, by Roland Laffitte
http://www.selefa.asso.fr/

Cieli colorati!!!

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