Le tre notti trascorse al Parco Nazionale del Pollino in compagnia di Assunta, Ida e gli amici della Puglia – sotto uno dei cieli più bui d’Italia – sono state sfavorite dal grosso carico di umidità presente nell’atmosfera, tanto che se la prima notte la nebbia bassa appannava continuamente cercatori e secondari, la seconda riusciva a nascondere la Via Lattea quasi del tutto.
Solo la terza notte siamo stati molto più fortunati e il cielo ci ha regalato tante soddisfazioni!
Anche se sono sicuro che potenzialmente da questo cielo si possa ottenere molto di più, queste notti mi hanno regalato la più bella osservazione di M51 che abbia mai fatto, con i bracci della galassia principali molto netti e dove si distinguevano in essi alcuni archi più densi e luminosi.
È stata anche la prima volta in cui ho potuto notare l’occhio nero di M49, visto con soddisfazione la forma anulare della planetaria NGC6369 e osservato chiaramente la forma rettangolare di NGC7027 con il suo picco luminoso in uno dei vertici!
Le notti le ho passate ad osservare al dobson soprattutto i grandi classici perché in effetti, le volte in cui posso ammirarli da cieli davvero bui, si contano sulle dita della mano! Nonostante l’umidità infatti si vedevano benissimo.
E così, a cominciare dalle galassie della Vergine e dell’Orsa Maggiore, fino ai grandi e luminosi globulari del cielo primaverile, sono arrivato ora dopo ora agli ammassi aperti del cielo estivo e alle nebulose diffuse della Via Lattea che attraverso l’UHC regalano sempre grandi soddisfazioni.
Approfittando del cielo terso della terza sera, ho passeggiato alle basse declinazioni Sud per osservare gli oggetti del profondo cielo ai piedi della Bilancia, dello Scorpione della costellazione del Lupo!
Il cielo era abbastanza buio ed il seeing abbastanza favorevole da permettermi di risolvere in stelle i globulari NGC5896 nel Lupo ed NGC5897 nella Bilancia, quest’ultimo dall’apparenza di un grosso fantasma puntellato che veniva fuori dall’oscurirá del cosmo, simile a NGC5466 nel Boote. Ho inoltre visto il luminoso alone ovale della planetaria NGC5873, alcune stelle del globulare NGC6144 nei pressi di Antares e a declinazione -40° il fitto ammasso aperto NGC6124!
Grazie a Francesco e a Giulio ho dato un’occhiata anche ad oggetti più esotici, come ad esempio IC4677, alone presso la Nebulosa Occhio di Gatto, l’Hickson 99 di cui abbiamo riconosciuto 3 componenti, la nebulosa Iris, con evidenti zone oscure ed archi speculari visibili in visione distolta, la planetaria IC4593 e ammirato per alcuni minuti NGC604, luminosa nebulosa in M33.
Indimenticabili soddisfazioni questa volta mi sono state regalate anche dai binocoli: uno piccolissimo – un made in URRS БГШ 2,3x40mm, acquistato recentemente – dall’incredibile campo reale di 28°; e un APM da 100mm con ottiche ED, che Samuele mi ha gentilmente concesso per lunghe osservazioni!
Col piccoletto è possibile inquadrare intere costellazioni; e con un cielo così limpido si riusciva quasi a toccare la magnitudine +8, quindi vi lascio immaginare quanto apparissero ricche di stelle. In modo particolare l’abbiamo utilizzato per osservare il famoso Cavallino, la nebulosa oscura che si trova tra lo Scorpione e l’Ofiuco e la cui parte più scura, chiamata Nebulosa Pipa era quella più immediatamente percepibile; il resto diventava più palese muovendo lo strumento.
Col binocolo di Samuele invece ho letteralmente spulciato tutta la parte sud della Via Lattea, grazie anche ai giusti oculari e i rispettivi filtri che possedeva e con i quali potevamo spaziare dagli ( incredibili ) 17x agli oltre 60x!
Le nebulose e gli ammassi esplodevano di stelle! Era stupefacente la visione stereoscopica: l’ammasso NGC6633, “così raddrizzato” era finalmente identico allo Stivale italiano; la Nebulosa Nord America era visibile nel campo inquadrato nella sua interezza!
La nebulosa oscura B86 disegnava una enorme E ad Ovest di Tarazed e le zone più occidentali del Sagittario e dello Scudo erano ricche di filamenti di nebulosità oscure!
E poi M22, la nebulosa Cigno, la Trifida, Andromeda, la Velo, il Doppio del Perseo e tanti altri ammassi più deboli eppure risolti senza difficoltà!
Una grande esperienza per la quale lo ringrazio tantissimo!
Cieli sereni e colorati!
Report fatto di emozioni, descritte magnificamente Paolo! Ho rivissuto quei 3 giorni leggendolo. Hai ragione, forse anche io mi aspettavo di più, siamo stati un pò sfortunati con l’umidità ed il cielo schiarito della seconda nottata..ma mi sono comunque divertito un sacco ed è stato un piacere condividere l’oculare con voi su tanti oggetti. Addirittura hai osservato un glubulare nel Lupo, bassissimo!
Spero di ripetere quanto prima
PS: bello il 48″ in foto
Fantastico Paolo!
Complimenti per il report, semplice ma appassionato, corredato poi da belle foto, talvolta anche molto simpatiche
È stato un piacere condividere con te e le ragazze questa 3 giorni sotto il magnifico cielo del Pollino.
Ci vediamo presto
Non c’è di che, Paolo.
“Happiness is only real when shared”
Spero che avremo presto occasione di incontrarci di nuovo sotto quel cielo (e speriamo anche in condizioni meteo migliori).
Salutami le tue due compagne di avventura.
Umidità a parte come mia prima esterna ufficiale è stata memorabile. Avevi proprio ragione, il cielo del Pollino difficile trovarlo altrove.
L’emozione di trovare ammassi, nebulose, galassie in un cielo costernato di luci mi ha lasciato letteralmente senza parole. Non posso che ringraziarti per questa esperienza e approfitto per ringraziare anche gli amici pugliesi per la compagnia, in modo particolare Francesco per il suo prezioso aiuto e le sorprendenti rivelazioni sul mio dobson ancora giovane.
Alla prossima ☺️