A sei mesi della scoperta del suo terzo pianeta, Annibale de Gasparis, nella notte del 23 maggio del 1851, osserva per la prima volta un debole puntino tra le stelle, che nelle sere successive si rivelerà un nuovo asteroide, quarto della sua collezione!
Questa scoperta fu solamente l’inizio di una serie di eventi che nel maggio e nel giugno di 170 anni fa lo videro come protagonista.
Ecco l’annuncio della scoperta apparso sul Giornale del regno del 26 maggio del 1851:
A scrivere ancora una volta è il direttore dell’Osservatorio Astronomico. Le sue parole sono molto simili a quelle che Annibale de Gasparis indirizzerà ai colleghi astronomi sparsi per il mondo il 26 maggio, il primo giorno utile per poter comunicare assieme alla scoperta, almeno due posizioni successive del pianeta.
Dallo studio delle fonti e della sua corrispondenza, sappiamo che quel giorno scrisse almeno a 4 astronomi, Urbain Le Verrier, Angelo Secchi, Ignazio Calandrelli e John Herschel:
“Ho ancora una volta Signore, l’onore di scriverle, per annunciarle la scoperta che ho appena fatto di un nuovo pianeta. L’ho visto per la prima volta la sera del 23 corrente, momento della sua opposizione, esattamente come era stato con Parthenope!”
Annibale de Gasparis a John Herschel, 26 maggio 1851
Poche parole come suo solito, che vengono arricchite dai dettagli che possiamo apprendere da tutte e 4 le lettere inviate. Come ad esempio che egli fosse già certo della natura asteroidale del nuovo astro:
“A giudicare dal suo movimento appartiene alla già numerossissima famiglia degli asteroidi. La sua apparenza è quella di una stella di nona grandezza”.
Annibale de Gasparis a Le Verrier, 26 maggio 1851
e che il pianeta pare sia stato scoperto al Cerchio Meridiano e non con l’Equatoriale del Reichenback come avvenuto con gli altri tre pianeti:
“Vi sono grato di ove ne facciate la ricerca, non potendolo io con agio seguire trovandosi per ora smontata la nostra equatoriale ch’è a ripulirsi”.
Annibale de Gasparis ad Angelo Secchi, 26 maggio 1851
“Desidero vivamente che ne facciate la ricerca stanteché la nostra equatoriale trovandosi smontata per ripulirsi e dovendo seguirlo al meridiano non ho sempre il tempo a mia disposizione”.
Annibale de Gasparis ad Ignazio Calandrelli, 26 maggio 1851.
Interessante il riferimento del Direttore circa gli auguri fatti nel 1849 da John Herschel e dall’ammiraglio Smyth al momento della scoperta di Hygiea. Se infatti sapevamo che in quella lettera John Herschel, oltre a proporre il nome Parthenope per il primo asteroide napoletano gli aveva augurato la scoperta di nuovi paneti, è invece solamente qui che troviamo un riferimento agli auguri ricevuti da William Henry Smyth, allora Presidente della Royal Astronomical Society! Difficile sapere se di lui ne avesse parlato lo stesso Herschel oppure se l’ammiraglio avesse indirizzato una lettera di sua mano.
La scoperta di questo quarto asteroide fu seguita da due importanti novità, di cui Annibale de Gasparis verrà a conoscenza solamente nei giorni seguenti!
La medaglia d’oro della Royal Astronomical Society
Nel febbraio del 1851 anche il presidente della Royal Astronomical Society aveva augurato ad Annibale de Gasparis di scoprire nuovi pianeti. Non attraverso però una lettera privata, ma nell’assemblea della Società inglese riunitasi il 15 febbraio del 1851, durante la quale si decise di premiarlo per la scoperta dei suoi primi tre pianeti con la più alta riconoscenza in campo astronomico: la prestigiosa medaglia d’oro, conquistata ancora fino ad oggi, solamente da 5 astronomi italiani!
Ecco le parole del Presidente della RAS:
“Ora è mio dovere Signori, annunciarvi che il Concilio ha assegnato la Medaglia della Società al Signor Annibale de Gasparis, per la scoperta dei tre pianeti Hygiea, Parthenope ed Egeria. […] Settant’anni fa gli unici pianeti conosciuti agli uomini di scienze erano gli stessi che erano conosciuti dai pastori Caldei di migliaia di anni fa. […] Confido che il nostro premio sarà gradito al Signor de Gasparis, a riprova del fatto che non siamo lenti nell’apprendimento e non ingenerosi nello stimare gli sforzi di uno straniero nel promuovere la scienza che chiamiamo particolarmente nostra. C’è un’altra circostanza che spero aumenterà la sua gratificazione. La testimonianza del rispetto della Società sarà consegnata da uno dei suoi funzionari, che si è adoperato per la stessa causa e con analogo successo. […] ( Il Presidente, rivolgendosi al Sign.r Hind, Segretario degli Esteri della Società, in qualità di procuratore per Signor de Gasparis, continuò come segue): ti chiedo di consegnare questa Medaglia, in nome della Società, al Signor de Gasparis; per esprimergli il rispetto ricevuto in questo paese, e da nessuno più che da te stesso, per il suo lavoro, il suo giudizio e il suo successo; e per trasmettergli i nostri desideri per la circostanza e l’aumento della sua reputazione nella scienza alla quale si è così ardentemente dedicato”.
G. B. Airy – Address delivered by the Astronomer Royal, President of the Society, on presenting the Honorary Medal of the Society to Dr. Annibale de Gasparis, Feb 15, 1851
L’incarico di comunicare il vincitore della premiazione fu affidato a John Russell Hind, l’astronomo inglese che come Annibale de Gasparis, aveva finora scoperto TRE pianeti telescopici del Sistema Solare. Una bellissima coincidenza, che vedeva gli unici due astronomi al mondo con tale primato a comunicare tra di loro, come era già avvenuto da un anno a questa parte.
Ecco le parole che Hind indirizzò a de Gasparis a nome della RAS, fortunatamente arrivate fino a noi grazie a Carmelo Mancini che nel 1892 assieme a poche altre, riportò nella biografia del de Gasparis da lui scritta al momento della morte dell’astronomo:
[Russell Hind, dal The Illustrated London News, 28 August 1852 (p.168) – Credit: Royal Observatory, Greenwich]
Non sappiamo quando precisamente questa lettera sia giunta a Napoli, ma probabilmente con molto ritardo, visto che la notizia fu pubblicata solamente nel Giornale del Regno del 24 Luglio:
Per le prime settimane quindi Russell Hind ancora non sapeva della recente quarta scoperta di Annibale de Gasparis; e allo stesso modo Annibale de Gasparis non sapeva che anche Hind, nella notte del 19 maggio, aveva scoperto un proprio quarto asteroide!
Nessuno dei due entro le prime settimane dalla loro scoperta, poteva immaginare che il loro rispettivo QUARTO asteroide fosse esattamente lo STESSO oggetto, scoperto indipendentemente a Napoli solamente 4 giorni dopo la scoperta di Londra, il 19 maggio 1851!
IRENE: l’asteroide inglese e napoletano
Andando a studiare la corrispondenza di John Herschel, troviamo infatti che nella sera stessa della prima osservazione, Hind riuscendo a notare il movimento del debole puntino luminoso rispetto alle stelle fisse, subito ne scoprì la natura asteroidale. Ed immediatamente annuncia la notizia all’illustre Herschel concedendogli la possibilità di proporre un nome per il nuovo astro:
“Mio caro Sign. mi affretto ad annunciarle la mia scoperta di un’altro nuovo pianeta somigliante ad una stella di nona magnitudine […] Potrei chiederle quale nome penserebbe adatto al quattrodicesimo asteroide? […] P. S. Mi è venuto in mente che un nome che commemorasse l’epoca della scoperta come quello della grande mostra dell’industria mondiale attualmente aperta, potrebbe incontrare approvazione”.
Russell Hind a John Herschel, 19 Maggio 1851
La notizia giunse ad Herschel il giorno siccessivo, ed egli immediatamente rispose:
“Eurekamen! Lo abbiamo trovato! Ero disperato e l’ho proposto al Dr. Whewell che all’inizio era poco convinto come me. Così pure era il decano di San Paolo che ha pensato Hermes – Isis – ( confondibile come un facile refuso con Iris). Dopo un po’ il Dr. Whewell ci aiutò suggerendo Eirene ( non Irene) Eἰρήνη Pace. Simbolo colomba con un ramo d’ulivo e una stella sulla sue testa. Allusione alla pace attualmente regnante tra tutte le nazioni, al sentimento di amicizia verso tutti gli stranieri in Inghilterra in questo momento, […] e alle arti e alle scienze favorite dalla pace. Esso ha il mio sostegno e approvazione ed intendo fortemente raccomandare la sua adozione. Suppongo che alla fine prenderà la forma Irene ( se adottato) […]”.
John Herschel a George Bishop, 20 maggio 1851
Russell Hind e George Bishop, direttore dell’Osservatorio primavo da cui osservava, accettano immediatamente la proposta:
“Mi affretto a porle i miei migliori ringraziamenti per la sua gentilezza riguardo al nome del nuovo Asteroide. Mi piace il nome che lei ha così fortemente raccomandato e non perderò tempo nel farlo conoscere. La scorsa notte sono stato soddisfatto dell’esistenza di una debole nebulosa avvolta attorno al pianeta, che non può essere percepita nelle parecchie stelle della stessa luminosità nelle sue vicinanze: la sua luce è di un colore blu pallido, anche fortemente in contrastro con la sfumatura generale dele stelle della stessa classe. Presumo che il simbolo debba essere disegnato per intero”.
Russell Hind a John Herschel 22 maggio 1851
“Nessun altro nome ci sarebbe piaciuto più di Irene esso contiene tutto ciò che noi desideriamo per il momento presente e come l’intera Europa è interessata nel nostro Cristal Palace spero che il nome sia considerato accettabile agli astronomi continentali. Il Sign Hind ha scritto al Times una lettera menzionando il nome Eirene – Pace, come una molto felice allusione al tempo presente”.
George Bishop ad Herschel 23 maggio 1851
e così John Herschel può infine scrivere al suo amico:
“Caro Whewell, Hind e Bishop sono deliziati col tuo nome Eirene (volgo Irene) per il nuovo pianeta e esso sarà così battezzato e paganizzato immediatamente”.
John Herschel a Whewell 23 maggio 1851
Insomma, mentre Annibale de Gasparis scopriva il suo quarto asteroide, sotto i cieli di Londra l’asteroide era gà stato scoperto ed aveva anche già ricevuto un nome!
Cosa avrà potuto pensare allora il nostro caro John Herschel quando pochi giorni dopo arrivò da Napoli la notizia della scoperta di un quarto asteroide napoletano e quando si accorse che erano lo stesso oggetto? Possiamo solo immaginarlo purtroppo, perché nessuna fonte ce ne parla! Non sappiamo nulla infatti circa un’eventuale sua lettera in risposta a quella dello scopritore napoletano che ce ne testimoni lo stupore.
Hind racconta che la nostizia della scoperta napoletana giunse a Londra l’11 giugno del 1851. Dalle parole che Annibale de Gasparis gli indirizza, pare che ci fosserò in que giorni, problemi con la posta tra Napoli e Londra:
“Signore, non ricevo più lettere da lei dal 14 febbraio. Sono abbastanza sicuro che una mano criminale le stia rubando. Questa la raggungerà passando per Roma dopo aver pregato il Sign.r Ignazio Calandrelli Direttore dell’Osservatorio della Capitale di mandargliela. E’ a questo astronomo che deve condividere la sua risposta per me. Spero di non aver perso la sua amicizia, in ogni caso potrebbe essere solo per errore. Se è così voglio saperlo perché sono sicuro che lo giusiticherò e soprattutto essendo la sua amicizia preziosa, non voglio perderla”.
E commentando la scoperta quasi contemporanea, continua dicendo:
“La coincidenza della nostra scoperta arricchisce la scienza d’un fatto unico nel suo genere. C’è di più, fornisce dati inestimabili sul numero probabile e sulla probabilità di scoperta di questi piccoli pianeti”.
Annibale de Gasparis a Russell Hind, 16 giugno 1851
Ecco invece come commentò la Hind:
“C’è una notevole circostanza nella storia della scoperta di Irene, che mostra quanto attentamente i cieli siano ora esaminati, e come osservatori a distanti stazioni, e senza alcuna comunicazione reciproca, siano guidati dall’esperienza negli stessi metodi nel perseguire la ricerca di pianeti. Alludo alla scoperta indipendente del nuovo pianeta del Dr. De Gasparis al Reale Osservatorio di Napoli, solamente quattro gioni dopo la mia, la cui notizia raggiunse Londra lo scorso mercoledì mattina, 11 giugno”.
Russell Hind, IRENE, On the discovery of a Fouth New Planet, at Mr. Bishop’s Observatory, Regent’s Park, June 1851
Una GARA senza competizione
Una scoperta che i due astronomi non si sono mai contesi, ma che hanno sempre condiviso, senza competizione: Annibale de Gasparis ha sempre annoverato Irene tra il numero degli asteroidi da lu scoperti; e lo stesso Hind non aveva nessun problema a riconoscere il valore della seconda scoperta, come dimostra l’intestazione del suo notebook sul pianeta:
“Corrispondenza relativa al pianeta IRENE scoperto da me 19 maggio 1851 : da Gasparis 23 Maggio”
Una bellissima GARA che li vede collezionare sempre più asteroidi, tanto che non solo la scoperta di Irene è condivisa, ma anche quella dell’asteroide Psyche, scoperto questa volta prima a Napoli e poi a Londra due settimane dopo.
Ecco in che modo Salvatore Proja si divertiva a raccontarla con toni da telecronista:
“Fosse caso, o nobile orgoglio di non avere uguali, Hind scoprì in questo anno [1850] ai 13 settembre il suo terzo asteroide, per la quale scoperta gridò Vittoria: ma quel gridò fu vano, sia che indicasse il nome del pianeta, sia che fosse grido quasi di vincitore al disopra de’ suoi rivali […]; il rivale di Capodimonte scoprì anch’egli il suo terzo pianeta ai 2 novembre e lo appellò Egeria […]. Ma ecco che i due atleti vengono a più stretta tenzone; si disputano la scoperta di un quarto pianeta, ed è Irene. L’astronomo di Napoli lo vide nella costellazione della libra la sera dei 23 maggio 1851 […] Quindi applausi al De Gasperis perlo ritrovamento di un quarto asteroide. Ma che! In mezzo a questi applausi vennero notizie da Londra che Hind lo avea veduto quattro giorni innanzi all’osservatorio de’ Bishop. A chi pertanto aggiudicare la gloria della scoperta? Ad ambedue”.
Salvatore Proja, Storia dei nuovi pianeti dal 1801 al 1851, in L’Album, Giornale letterario e di belle arti, Anno XIX, 28 Febbario 1852, Roma.
Ed ecco com’era lodato il loro merito dagli astronomi contemporanei, come Ignazo Calandrelli:
“Benché si avesse in seguito la notizia avere il sig. Hind di Londra scoperto lo stesso pianeta nella notte del 19 al 20 maggio, nulla dimeno questa scoperta anteriore di soli quattro giorni nulla fatto toglie al merito del nostro astronomo italiano. Ambedue questi astronoomi pari di merito per la scoperta di tre diversi asteroidi in diversi tempi, sono stati favoriti dalla fortuna nello scuoprimento del quarto quasi nello stesso tempo; continua dunque la parità del merito, non cessa per ambedue la pubblica ammirazione, e cresce sempre più la riconoscenza degli astronomi allo zelo indefesso di questi due osservatori, ai quali nel breve spazio di pochissimi anni deve la scienza del cielo la scoperta di sette pianeti, quati appunto erano numerati dagli antichi astronomi”.
Ignazio Calandrelli, Osservazioni e calcolo degli elementi ellittici del pianeta IRENE, in Atti dell’Accademia Pontificia dei Nuovi Lincei Lincei, sessione VII del 27 giugno 1851
Giuseppe Bianchi ed IRENE
Ma le parole più belle su questa quarta scoperta napoletana, furono quelle del Direttore della Specola di Modena, Giuseppe Bianchi, nei giorni in cui in Italia, de Gasparis era ancora considerato l’unico uomo al mondo ad aver scoperto ben 4 pianeti e tutti in soli 25 mesi:
“Nell’ingrato riposo dalle osservazioni celesti, a che ci costrinse il pessimo tempo durante gli ultimi scorsi aprile e maggio, inspiratone quasi dal triste diuturno aspetto dell’atmosfera io mi richiamai alcune indagini e considerazioni sopra l’annua quantità della pioggia che incominciai a misurare in questa R. Specola dall’anno 1830. […] Ma l’atmosfera, che ora ci ride serena, sollevaci a più lieti e alti pensieri. E già eccone soggetto nel quarto dei piccoli pianeti non ha guari scoperto e annunziato dall’indefesso e felice Gasparis; per la cui opera il cielo di Napoli direbbesi quasi il prediletto giardino delle asterroidi. E invero queste, Dee o Ninfe che sieno denominate, non sono di cattivo gusto nella scelta di lor più frequente convegno e diporto sulla nostra terra“.
Giuseppe Bianchi, Confronto dell’annua pioggia caduta in Roma e a Perugia con quella caduta in Modena, in Annali di scienze Matematiche e Fisiche compilati da Barnaba Tortolini – Modena, 4 Giugno 1851
Ci è voluto oltre un anno per riuscire a rintracciare la fonte di questa citazione! Prima di tutto perché il Bianchi la scrive in un contesto davvero impensabile – al termine cioè di una relazione a carattere metereologico -; secondo perché scrive il cognome dello scopritore in modo scorretto; ed infine perché amava scrivere “asteRRoidi” con due RR ( e non so ancora perché)!
Il resto della sua corrispondenza dimostra che non era un refuso!! Nella speranza di osservare il quarto pianeta di de Gasparis, provò ad osservarlo il 3, il 4, il 5 e il 7 giugno ma senza riuscirci:
“Insomma io non trovo questo benedetto asterroide e la notte scorsa l’ho cercato invano anche all’equatoriale: tutte le stelle nelle vicinanze, che ho guardato e che mi parevano di 8a o 7a, infine erano stelle […] Eh, tante volte dobbiamo ripetere il totam nocte laborates nihil cepimnus [ abbiamo lavorato tutta la notte ma non abbiamo preso nulla]”.
Ci riuscì solo dalla metà di giugno. E considerando che lo scopritore non l’aveva ancora appellato, scrive:
“Circa il nome mitologico dell’asterroide novello, io consiglierei allo scopritore di attribuirgli quello di Proserpina, per onorare la prima scoperta di simil genere che aperse il nostro secolo e insieme illustrarne vieppiù l’Astronomia Napolitana”.
Giuseppe Bianchi ad Angelo Secchi, 6 giugno 1851
E una volta venuto a conoscenza della scoperta fatta a Londra, ecco come commentava con ironia la scelta del nome:
“sappiamo che Hind ha preceduto Gasparis nella scoperta del 14° asterroide e che, a suggerimento d’Herschel, è stato imposto a questo il nome d’Irene, significante Pace per greca etimologia. Veramente per tale allusione avevamo già Iride; […] e meno invereconda e più innocua, benché uscita dal talamo di Plutone, ci splenderebbe Proserpina, che poi non è una ninfa del basso volgo dell’Olimpo”.
Giuseppe Bianchi ad Angelo Secchi, 22 giugno 1851
Una proposta che farà direttamente anche al de Gasparis; forse non nei giorni della scoperta di Irene, ma al momento della quinta scoperta asteroidale, quando Annibale de Gasparis gli rivelerà che:
“Per ciò che riguarda il nome dell’attuale nuovo pianeta nulla posso dirvi per ora perché […] mi trovo già d’aver supplicato Sua Maestà (fin dalla scoperta dell’altro pianeta Irene) d’imporre un nome”.
Annibale de Gasparis a Giuseppe Bianchi, 4 agosto 1851
Dettaglio non riportato in nessun’altra fonte.
Perso il pieno primato di una quarta scoperta asteroidale, Annibale de Gasparis non mollerà affatto la presa! Tanto che saranno proprio sue le scoperte del 15° e del 16° asteroide, che lo fecero essere per alcuni mesi, l’unico uomo al mondo ad aver scoperto ben 5 pianeti (6 con Irene)!
Articolo successivo: 6 agosto 1851 La scoperta di Eunomia, il quinto asteroide napoletano
Questo articolo è parte di un grande racconto che parte da qui!
Si ringranziano
la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma
per la riproduzione e la pubblicazione delle immagini del Giornale;
The Royal Society per la riproduzione e la pubblicazione
delle immagini delle lettere tratte dal John Herschel database.