Quando il 13 marzo del 1781 William Herschel scoprì URANO nessuno aveva mai immaginato che potesse esistere un pianeta oltre Saturno o che ne potessero esistere altri oltre a quelli da SEMPRE conosciuti. Ecco perché finì per scambiarlo per una strana “COMETA senza barba e senza coda“!
Giorno dopo giorno egli ne misurò il DIAMETRO e la DISTANZA angolare che lo separava da alcune stelle telescopiche; riuscì a notare i suoi CONTORNI definiti e la mancanza di uno SCHIACCIAMENTO polare! E nell’ottobre del 1782 dopo essere riuscito a vederlo anche ad occhio nudo, trovò un ottimo modo per meglio percepire le sue SFUMATURE che gli riportarono immediatamente alla mente i COLORI visibili nelle stelle doppie più colorate del cielo!
Nei giorni della scoperta William Herschel era uno sconosciuto musicista appassionato di astronomia …
… per cui questa “fortunata” scoperta sembrava a tutti un semplice frutto del caso venuto fuori da una mera serie di coincidenze. Ancora non conoscevano infatti la sistematicità delle sue osservazioni e la superiorità del telescopio che si era autocostruito:
É stato generalmente supposto che sia stato un fortunato incidente a portare questa stella alla mia vista; questo è un chiaro errore. Nella regolare maniera con cui ho esaminato ogni stella del cielo, quella notte fu solamente il suo turno ad essere scoperta. Ho scrutato gradualmente il grande Volume dell’Autore della Natura ed ero ora arrivato alla pagina che conteneva un settimo Pianeta”.
W. Herschel a Charles Hutton
Nel 1782 egli portó il suo telescopio al Greenwich Observatory per confrontarlo con gli strumenti usati dagli astronomi ufficiali: esso si rivelò decisamente superiore a tutti i telescopi conservati in quell’Osservatorio Astronomico Reale, perché capace di risolvere stelle doppie che quegli strumenti lasciavano irrisolte.
Quando la cosa si ripetette col telescopio dell’Osservatorio privato dell’astrofilo Alexander Aubert, lo stesso Herschel, rimanendo fortemente sorpreso, scrisse al fratello:
“Posso finalmente dire di avere in assoluto il miglior telescopio che sia mai stato fatto”
William Herschel ad Alexander Herschel
Dopo poco tempo, inaspettatamente, l’improbabile cometa a forma di Stella Nebulosa, si rivelò addirittura un NUOVO pianeta del Sistema Solare, lontano dal Sole due volte l’orbita di Saturno!
Che nome dare ad un nuovo pianeta? Nessuno ci aveva mai pensato perché in effetti nessuno si era mai trovato in una situazione come questa!
Molte furono le proposte! Herschel stesso in onore del re Giorgio III d’Inghilterra propose di chiamalo Giurgium Sidus, Stella di Giorgio!
Ma questo nuovo astro non era una “stella”, era una pianeta! Per cui ci voleva un nome più meritevole e che lo accomunasse a tutti gli altri già conosciuti!
Ecco allora l’intuizione di Johann Elert Bode: chiamiamolo URANO, perché nella mitologia egli è il padre di Saturno, che è a sua volta il padre di Giove, che è a sua volta il padre di Marte, Venere, Mercurio e di Apollo, il Sole. In questo modo, la schiera dei pianeti, diventa un’unica famiglia mitologica!
Tra tutti questi emozionanti aneddoti che assieme a molti altri tessono la STORIA della scoperta di questo pianeta, c’è anche il piccolo dettaglio che riguarda l’individuazione del suo colore:
“Ottobre 2, 1782. […] Quando per la prima volta vidi insieme Sidus ed il cerchietto luminoso, rimasi colpito dai colori differenti delle loro luci; essi mi riportarono alla mente γ Andromeda, ε Bootis, α Herculis, β Cygni ed altre stelle colorate. Il pianeta appariva inaspettatamente bluastro, mentre il dischetto lucido aveva una forte tinta rossa; nessuno di questi colori tuttavia era vivido e scintillante come quelli delle stelle appena citate”.
William Herschel, On the Diameter and Magnitude of the Georgium Sidus; With a Description of the Dark and Lucid Disk and Periphery Micrometers.
Per meglio percepire il colore del pianeta da lui scoperto, HERSCHEL si ricordò che il colore degli astri appare molto più evidente soprattutto nelle stelle DOPPIE, quando cioè in una sola occhiata, si possono confrontare due astri contemporaneamente.
Decise allora di inserire dischetti di carta oleata BIANCA nel suo micrometro perché in questo modo, una volta puntato URANO, mettendo l’occhio all’oculare, il disco del pianeta e quello di carta si vedevano uno accanto all’altro e le loro sfumature erano più facilmente distinguibili.
La lampada con cui illuminava il dischetto lo faceva apparire di colore rosso; ed a confronto URANO sembrava BLUASTRO.
Oggi siamo tutti abbastanza convinti invece che Urano sia l’unica “stella” del cielo a mostrare un colore VERDASTRO: ecco infatti come appaiono le sue sfumature attraverso un dobson da 18 pollici, mettendo l’immagine fuori fuoco e se confrontato con altre stelle della volta celeste!
Insomma: non si vedono sfumature VERDI nelle “stelle” tranne che in Urano!
Di questo e molto altro ho parlato all’EVENTO virtuale organizzato dall’Unione Astrofili Napoletani e patrocinato dall’INAF- Osservatorio Astronomico di Capodimonte per celebrare il 240esimo anniversario della sua scoperta!
Qui tutti i dettagli dell’evento. Qui invece è possibile rivedere l’intera diretta web!!
Buon compleanno PIANETA VERDE!
Cieli colorati!!!
Altro video della RAS sul Notebook di William Herschel