ORGANIZZA UNA SERATA OSSERVATIVA!!!

Ecco un’idea davvero originale: ORGANIZZA UNA BELLA SERATA OSSERVATIVA!

Lo spettacolo della volta celeste che ogni notte si apre sopra le nostre teste, non passa indifferente agli occhi di nessuno: Luna e pianeti, ammassi stellari e nebulose, lontani milioni e miliardi di chilometri da noi, danzano lassù in alto su un palcoscenico immenso.

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Terzo Mosaico dei Ghirigori

I GHIRIGORI dell’Aquila, del Delfino e della Lucertola

Ecco i 26 angoli più colorati di queste 3 costellazioni: sono stelle singole e coppie binarie o prospettiche, tutte fotografate facendole danzare nel campo dell’oculare per meglio riprendere le loro intense sfumature. Basta infatti dare un debole colpo al telescopio per trasformare la “stella puntiforme” visibile all’oculare in una “stella filante colorata” …con cui scarabocchiare la tela celeste.

Una tecnica usata solitamente nell’osservazione visuale, ma dal bel risultato anche fotografico e di cui il poeta Filippo Zamboni ne fece un vero e proprio manifesto poetico:«Le stelle aprendo ali di colori, […] fanno un mulinello variopinto, un gioco sorprendente,[…]spirali che anelano di ritornare stelle».

Sono tutti scatti singoli presentati in un unico coloratissimo mosaico, – il terzo dopo quello inaugurato su COELUM Astronomia e dopo quello scelto come APOD il 12 agosto 2023 – in cui, in base alla forma degli astri, si può dedurre se essi nell’oculare siano soli, in coppia o multipli. Con Filippo Zamboni la loro sistematica ripresa si riveste di poesia, diventa un motivo per parlare di letteratura, un seducente invito alla spettroscopia ed un originale modo per contemplare il cielo nelle infinite sfumature delle stelle che lo abitano.

Come sapete il nome che ho scelto per definire queste “stelle danzanti” è quello di “Ghirigori” perché oltre ad essere la prima cosa che ricordano, il termine sa bene suggerire la leggerezza della loro contemplazione e l’aspetto ludico della loro ripresa.Fanno tutti parte dell’Albero delle Stelle, la selezione degli astri più colorati del cielo visibili con un telescopio da 30cm di diametro che ho fatto circa 10 anni fa, gran parte della quale fu pubblicata su NuovoOrione e Cosmo in 8 articoli stagionali tra il 2017 e il 2019.

👉 Ulteriori info sul progetto: https://bit.ly/3Sdp7is

👉 Qui l’articolo su #COELUM: https://shorturl.at/0BhIf

👉 Qui 95 GHIRIGORI come 95 candeline per il compleanno del Planetario di Roma:https://shorturl.at/VFrCi

Dobson 18″ Skywatcher – Huawei p30 pro – Differenti parametri ed ingrandimenti.

Fireball del 13 agosto 2024

Se fino a pochi giorni fa sapevo solamente che NON fosse una Perseide, ORA grazie ai massimi esperti del settore sono a conoscenza di tantissime informazioni su quella luminosa meteora che con un po’ di fortuna ero riuscito ad immortalare in uno dei miei scatti al Parco Nazionale del Pollino!

Se da una parte Karl Antier dell’International Meteor Organization ( IMO ) ha verificato che fosse una meteora sporadica perché non appartenente a nessuno degli scami meteorici conosciuti, è grazie ad Albino Carbognani del progetto PRISMA dell’INAF – la Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera – che ho saputo praticamente tutto!

Single shot with Huawei p30 pro ISO1600 25s – 11h 02m 43s UT 12th august – Pollino National Park, Italy.

Come personalmente comunicatomi da lui, il bolide era stato ripreso dalle camere Prisma di Castellana Grotte e Lecce, e dalla loro triangolazione risultava un fireball di magnitudine assoluta -9, con velocità in atmosfera di circa 17 km/s e che si era completamente estinto a circa 57 km d’altezza.

Proiettando al suolo la traiettoria si vedeva inoltre che era stata percorsa da Sud-ovest verso Nord-est e che si era svolta nel mare Adriatico prospiciente a Brindisi. L’orbita seguita era di tipo Apollo, con perielio fra Terra e Venere e afelio fra Marte e Giove.

Tutti dati presenti nel database pubblico di Fripon con cui Prisma collabora e che sono visionabili a questo LINK.

Sul sito ufficiale PRISMA.INAF.it tutti possono riportare le proprie segnalazioni. E riguardo al bolide da me ripreso ce ne sono addirittura 13: tra esse anche un video ed ora anche la mia foto.

Il mio scatto NON ha apportato nulla alla ricostruzione di tutti questi dati perché fortunatamente le camere Prisma coprono completamente il territorio italiano, tuttavia mostra in parte la bellezza del fenomeno a cui neppure io ho assistito perché voltato dall’altra parte.

Osservazione visuale dell’occultazione e della riapparizione di Nettuno

Missione compiuta!

Dopo circa 17 ore dalla bellissima occultazione di Saturno, lungo la sua traversata dello zodiaco la Luna ha occultato anche il lontanissimo Nettuno.

La visione del fenomeno sarebbe stata decisamente meno soddisfacente, ma per la difficoltà della visione si rivelava una bella sfida osservativa.

Il disco di Nettuno infatti con un diametro apparente di soli 2.34″ era circa 60 volte più piccolo di quello del Saturno di ieri, e tra i due inoltre c’è una differenza di circa 7 magnitudini!La visione era sfavorita pure dal fatto di verificarsi quando i due erano ancora bassi all’orizzonte, da una luminosissima Luna gibbosa e da un cielo non cosí terso. Per aumentare il contrastro allora ho seguito il pianeta a 404x e per essere sicuro di trovarlo ho cominciato a farlo 30 minuti prima dell’ora del contatto col bordo lunare illuminato dal Sole.

Appariva come una macchiolina vibrante, come una debole stella luccicante sempre meno contrastata, ed è sparito alla vista pochi secondi prima dell’occultazione stessa.

Nettuno poco dopo l’occultazione

La sorpresa è stata invece quando è riapparso dall’altra parte, perché lì la luminosità della Luna era decisamente meno accecante e dato che l’occultazione da Napoli era quasi radente, appariva sorgere quasi sopra i crateri non lontani dal polo nord lunare. La visione era così piú realistica e il disco del pianeta era facilmente percepibile anche se piccolo e pallido.

Uno dei frame del video

Gli scatti e le riprese che ho provato a fare risentono di tutte queste difficoltà e soprattutto di riuscire a tenere nel campo dell’oculare a 404x e con lo zoom un oggetto così debole ed in movimento.

Alla luce di tutto, la prossima volta tenterei le osservazioni solamente quando il pianeta è vicino al lato in ombra della Luna.

Osservazione visuale DELL’OCCULTAZIONE di SATURNO

A meno di mezz’ora dal fenomeno, alcune nuvole velavano la scena, eppure al telescopio i due si vedevano benissimo. E quando si sono allontanate, la forte luce lunare impediva di percepirlo ad occhio nudo.

Al telescopio a 285x la visione era magnifica: Saturno nitidissimo, molto di più del rugoso bordo della Luna e chiare pure le sue sfumature. Uno spettacolo così bello che ho preferito ammirare in visuale fino alla sparizione, anziché riprenderlo con lo smartphone.

🪐 All’avvicinarsi della Luna, Saturno sembrava diminuire in luminosità per l’intensa luce della Luna quasi piena immersa ancora nella notte. Ma i suoi contorni sono rimasti nitidissimi per tutto il tempo, anche quando l’ultimo lato dell’anello tramontando dietro la Luna s’innalzava perpendicolarmente al lembo lunare.

Riapparizione – singolo scatto

Dopo circa un’ora rieccolo apparire dall’altra parte, questa volta in compagnia dei crateri, bianco e trasparente visto il cielo azzurro del giorno, direttamente dal lato in ombra della Luna. Era visibile sia al cercatore che al telescopio.

L’ho seguito al telescopio fino alle 4:47 UT, quando oramai illuminato anche io dal Sole, appariva come un alone privo di dettagli nei pressi della Luna.

📷 Dobson Sky-Watcher 18″ 285x – Huawei p30 pro

La notte delle Perseidi al Parco Nazionale del Pollino.

Quest’anno per la prima volta ho trascorso la notte del picco delle Perseidi sotto uno dei cieli più bui d’Italia.

E mi chiedo in effetti perchè non lo abbia mai fatto!

Single shot with Huawei p30 pro ISO1600 25s 13th August 1h02m43s am ( 11 02 43 UT 12th august).

Nell’arco di due notti sono riuscito a contare oltre un centinaio di meteore, alcune luminosissime ed alcune anche consecutive o contemporanee.

Alcune delle stelle cadenti visibili negli scatti del video

Tante direi, ma non tantissime, anche perché con un dobson da 46cm di diametro accanto, sono stato spesso tentato a guardare all’oculare. E tutti sappiamo, come sfiga comanda, che è proprio in quei momenti che ne casca il numero maggiore.

Congiunzione Marte – Giove con Iadi, Pleiadi e Orione

La trasparenza del cielo era decisamente buona e se nella prima parte della notte era presente la Luna, era davvero suggestivo riuscire a vedere la Via Lattea ad occhio nudo pur essendo illumunato da una Luna al primo quarto!

Ed infatti, una volta calata la Luna, la notte si è fatta veramente seria, ed i dettagli più fini degli oggetti deep sky più belli sono diventati visibili: le bande scure di Andromeda ed NGC891, i bracci di M33 e i chiaroscuri delle nebulose planetarie NGC40, NGC1501 ed NGC 1535 osservati ad oltre 400 ingrandimenti.

Chiaro di Luna con Via Lattea

Ho osservato la maggior parte degli oggetti classici, ma ho dedicato anche lunghe sessioni all’osservazione ad occhio nudo alle Perseidi e tra i vari scatti fatti per tentare di immortalare qualcuna, sono riuscito tra una dozzina di quelle di discreta luminosità a beccare una meteora luminosissima e che ha generato una scia lunga più di 25°.

Bolide che ovviamente non ho visto, perché caduto mentre ammiravo dall’altra parte alcune costellazioni al binocolo x2.

Tra gli scatti presenti nel video, sono visibili le tracce della SAR del 12 agosto, il green a blunflash di venere che ho immortalato nei due giorni consecutivi e decine di stelle filanti tra le costellazioni della Via Lattea.

VESUVIO ‘e notte 2024

✨️ Quanto si può nascondere dietro poche decine di STELLE immerse nel bagliore delle città e della Luna e nascoste da nuvole passeggere?!

Nomi impronunciabili, racconti mitologici di tradizione greca, araba e latina, costellazioni e asterismi, forme e colori, distanze e movimenti!Un lungo viaggio – solo ad occhio nudo – che diventa ancora più bello quando fatto dal VESUVIO, il palcoscenico più bello della città di Napoli, dopo aver passeggiato lungo le sue pendici sotto la guida esperta degli amici I Vesuviani – Guide turistiche ed Umberto Saetta escursioni nella 22esima edizione de “Vesuvio ‘e notte”.

Anche la Luna si è rivelata ricca di storie da raccontare, grazie ai vari personaggi e alle varie interpretazioni nate lungo i secoli attorno a quelle macchie che sembrano disegnare un volto sulla sua faccia.

E un piccolo frammento di meteorite è stato l’ottimo spunto per parlare della storia e della natura delle meteore, delle tradizioni che le vede protagoniste e di quella speranza che spinge l’uomo ad esprimere un desiderio alla loro vista.

Green & Blue flash di Venere

Non solo il Sole e la Luna mostrano il famoso e raro Raggio Verde, ma anche i pianeti e le stelle luminose.

Ecco come appariva Venere l’11 e 12 agosto del 2024 mentre si avvicinava all’orizzonte: a causa della rifrazione atmosferica la sua luce si divideva continuamente in più parti, che poi si univano e affievolivano, passando dal giallo al verde e al blu.

Tramonto di Venere dell’11 agosto 2024

Se nella ripresa dell’11 agosto ho potuto seguire il pianeta fino a pochi gradi dall’orizzonte, il giorno seguente sono riuscito a seguirlo fino alla linea dell’orizzonte, posta a -0,5°.

Ha seguito l’andamento inclinato della cima di un monte avvolto da una densa foschia, per mia fortuna senza mai sparire se non prima di aver raggiunto uno strato sottile di cielo limpido che si estendeva per poche decine di primi sopra l’orizzonte visibile, dove ha regalato un bellissimo Green Flash dietro l’orizzonte, con l’orizzonte ancora visibile in compagnia da alcune pale eoliche rotanti.

Tramonto di Venere del 12 agosto 2024

Le immagini sono state riprese con un dobson da 18″, a 95x e con uno Huawei p30 pro. Mostrano esattamente ciò che si puó notare visualmente al telescopio con oggetti celesti particolarmente luminosi come questo.

Il 20 agosto 2024 The Times ha dedicato al Blue Flash di Venere un interessante articolo.

Due giorni di osservazioni visuali al Parco Nazionale del Pollino, uno dei cieli più bui d’Italia.

In queste due notti sotto un cielo attraversato dalla Via Lattea da una parte all’altra, col mio dobson Sky-Watcher da 18″ ho puntato ed ammirato a diversi ingrandimenti decine e decine di ammassi aperti e globulari, nebulose diffuse e nebulose planetarie, galassie e stelle colorate … con un totale di oltre 130 oggetti deep sky, se consideriamo anche le singole componenti di alcuni ammassi di galassie.

Per la prima volta ho osservato da un cirlo buio alcuni ammassi aperti nella coda di Cassiopea più difficili – come NGC609 ed NGC559 – ed erano così fitti e compatti da lasciare senza fiato. Una sorpresa anche NGC6625 nello Scudo che ho denominato ammasso Trifoglio per i tre archi che sembrano disegnare i suoi astri.

È stato bello condividere le osservazioni con gli altri visualisti presenti e di tutte le età perché la loro passione e le loro competenze sono sempre davvero stimolanti. A cominciare dal piccolo Antonio di 9 anni che col suo dobson da 25cm puntava e riconosceva i principali Messier, muovendosi agilmente tra le costellazioni ed i nomi stellari, pur essendo la prima volta che vedeva la Via Lattea.

E finendo con Oronzo Zanzarella con cui ho potuto finalmente condividere una lunga serata di osservazioni. Dall’alto della sua esperienza …e della sua scaletta, ci ha portato “3m sopra il terreno”, facendoci ammirare numerosi oggetti dal suo dobson da 60cm: i colori di S Cephei, la banda scura di NGC891, le componenti galattiche del quintetto di Stephan, di Abell 426 ed altri oggetti esotici. Ma anche globulari, nebulose ed ammassi più famosi che con quel diametro si arricchivano di luce e dettagli in modo incredibile.

Approfittando di una sua pausa mi ha lasciato manovrare questo grande telescopio intorno al centro galattico, così da ammirare la Nebulosa Cigno, la Trifida ed NGC6520, che con la nebulosa oscura che l’accompagna detta Inchiostro, è uno dei miei oggetti preferiti. Un saluto a tutti gli altri Astrofili presenti, come Giulio, Giovanni e tanti altri.

Di seguito un lungo video con tutti gli scatti ripresi di giorno e di notte, dal tramonto fino all’alba.

Le immagini della Via Lattea sono singoli scatti da 20 e 30 secondi di posa.

ASTRI senza CRINIERA

È il titolo dell’articolo scritto a quattro mani con Teresa Molinaro pubblicato sull’ultimo numero di COELUM Astronomia.

Il testo vuole essere un invito ad OSSERVARE e a FOROGRAFARE la Luna, i pianeti e le stelle nelle ore crepuscolari o – in alcuni casi – anche in pieno giorno, con suggerimenti che vengono fuori dalla nostra esperienza.

Personalmente ho dedicato ampio spazio all’osservazione diurna di Venere, al telescopio e ad occhio nudo, quando cioè, spoglio di quella luminosa “criniera” o “capellatura” come la definiva Galileo, mostra più chiaramente le sue suadenti forme, così da rivelarsi un ottimo target su cui puntare anche nelle attività diurne di divulgazione.

Tra le varie immagini non poteva mancare uno scatto di Saturno di Alessio Ursino che da tempo, osservando e riprendendo stelle e pianeti col Sole ancora sopra l’orizzonte, al binocolo e al telescopio, ci dimostra quanta Astronomia Diurna si possa fare.

👉 Qui il link del numero della rivista: https://shorturl.at/EyKyN