Due bellissime stelle doppie colorate visibili facilmente in queste sere sono 95 Herculis e γ Delphini!
Osservandole consecutivamente al telescopio, sembreranno, a prima vista, quasi identiche: una coppia di astri relativamente stretta, di pari luminosità e dallo “stesso” contrastro cromatico azzurrino e giallino.
Ma non è esattamente così!
Ad alti ingrandimenti infatti, si potrà facilmente constatare quanto le sfumature delle loro componenti “giallastre” siano invece fortemente diverse: solo quella di γ Del infatti si rivelerà giallina; mentre quella in 95 Her, mostrerà una tinta che ricorda più un ramato-molto-opaco!
La difficoltà di percepire e di descrivere a parole le sfumature di astri così stretti e deboli, ha giocato un grande ruolo nella storia della comprensione delle sfumature colorate osservabili negli astri, perché i differenti e contrastanti pareri che i vari osservatori affermavano di vedere nelle colorazioni delle stelle, li portò a pensare che tali differenze non fossero semplicemente frutto di pareri soggettivi, ma mutamenti reali ed intrinseci alla natura degli astri, la cui cause però, ancora sfuggivano alla comprensione!
Se sporadici cambiamenti cromatici sembravano caratterizzare molte stelle doppie proprio come γ Del, da Sestini descritta “arancia“- “gialla” ma da Smyth “yellow“-“light emerald” prima e “golden yellow” – “flushed grey” 10 anni dopo, 95 Her, invece, in quella che potremmo definire “Storia della comprensione dei Colori Siderali“, è stata una vera e propria protagonista!
I pareri sulle sfumature delle sue componenti infatti, erano così tanto diversi tra i vari osservatori dell’ottocento, che nel suo Sidereal Chromatic, l’ammiraglio Smyth, dedicandogli un intero capitolo, arrivò a definirla:
“il rimarchiabile caso in cui la Natura è stata colta proprio mentre è in opera”,
esempio, insomma, di fronte al quale, oltre “a provare stupore e ad adorare il Creatore“, si poteva finalmente iniziare a comprendere il fenomeno dei mutamenti cromatici degli astri!!!
In 95 Her poi, tali cambiamenti sembravano pure molto frequenti, tanto che W. Higgens, osservandola molte notti tra il 1863 e il 1864, nonostante qualche titubanza, affermò che
“l’ammontare dei cambiamenti diventava davvero palpabile già dopo un intervallo di soli tre o quattro notti”.
La convinzione che ciò che si descriveva fosse qualcosa di fortemente oggettivo, portò allora Smyth ad identificare nel sistema stellare un ciclo cromatico completo di 12 anni, durante il quale le sue due componenti, rispettivamente di color verde mela chiaro e rosso ciliegia, variarebbero secondo le seguenti sfumature:
A vedere bene la descrizione fatta, ci sarebbero dei momenti in cui le due componenti mostrerebbero contemporaneamente sfumature gialle … proprio come avevano dichiarato di aver visto Charles P. Smyth nel 1856 il figlio dell’ammiraglio, l’taliano B. Sestini nel 1844 e nuovamente Higgens nel 1863 … seppure oramai era risaputo da molti che i due astri dovessero avere sfumature differenti …
Oggi le cose sono diverse!
Appurato infatti che le cause dei cambiamenti cromaticiapparentemente riscontrati nelle stelle doppie, siano da ricercare in questioni soggettive ed oggettive perché relative non solo ai singoli occhi degli osservatori, ma anche alla qualità del seeing e dello strumento utilizzato, è vero che spesso, in coppie strette come 95 Her e γ Del quando il seeing è sfavorevole, a basso ingrandimento le due componenti sembreranno quasi dello stesso colore, soprattutto quando si comincia a fissarle a lungo.
Aumentando gli ingrandimenti invece, almeno secondo la mia esperienza, ciò che prima appariva in un modo, apparirà immediatamente “mutato”, più evidente e probabilmente anche più vicino al vero!
Cieli colorati!!!