Proiettando una luminosa Luna su fogli bianchi ci si può divertire a INGRANDIRLA e IMMORTALARLA dove è solitamente impossibile vederla, come in questo caso tra le costellazioni del Serpente e dell’Ofiuco.
Ieri sera dalle collinette del Divino Amore di Roma abbiamo guardato il cielo stellato come l’opera d’arte di un Grande Architetto.
Accompagnati dalle parole di Galileo, l’apparente “imperfezione” di una Luna così simile alla Terra e la disposizione casuale delle stelle nella volta celeste non sembrano affatto diminuire l’armonia che caratterizza il COSMO, ma anzi, ne aumentano la bellezza e diventano esse stesse tracce del divino.
Grandissima mi par l’inezzia di coloro che vorrebbero che Iddio avesse fatto l’universo più proporzionato alla piccola capacità del loro discorso, che all’immensa, anzi infinita, Sua potenza
Galileo Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.
☄️Confrontando gli scatti che negli ultimi due giorni ho fatto alla cometa 12P si nota quanto sia cambiato il suo aspetto in sole 24h.
Ieri la sua chioma appariva poco luminosa, evanescente e dalla forma parabolica. Diversamente dall’altro ieri, quando era quasi perfettamente sferica, densa e dai contorni ben definiti. Dettagli riconoscibili sia in foto che in visuale.
Ma non solo. Sovrapponendo i due scatti alla stessa mappa e facendo coincidere le stelline visibili accanto alla cometa nei rispettivi giorni, si vede chiaramente quanto la chioma sia cambiata pure nelle dimensioni.
Nell’ultimo numero di UniversoLQ, rivista spagnola trimestrale e digitale curata da Miquel Duart, c’è anche il mio articolo intitolato 180 años de un cielo colorido sobre Roma.
Sono passati esattamente 180 anni infatti da quando Benedetto Sestini cominciò a descrivere in modo sistematico i colori di tutte le stelle visibili ad occhio nudo.
Un progetto che lo portò letteralmente a “dipingere” il cielo e a farci vedere a colori quelle costellazioni che da sempre abitano la volta celeste e di cui si conoscevano solamente pochissime sfumature.
Con le sue osservazioni ha fatto di Roma il primo palcoscenico di questo spettacolo cromatico e dell’Italia la patria dei colori stellari.
Mancavano solamente 2h e sarebbe stata “La Luna piena di Pasqua”.
L’ho ammirata e ripresa stamattina calarsi sul borgo di Montecelio in provincia di Roma.
Il cielo era limpido ed i colori della Cinta di Venere non erano così diversi da quanto si vede in questi singoli scatti ripresi ad oltre 5,5Km di distanza lineare.
Sono ben visibili i resti del Castrum Montecellorum, il castello arroccato carico di storia millenaria ed il Tricolore svolazzante posto in cima.
Bellissima la congiunzione Luna – Giove di queste sere, maaaaa…
ancora più bella è la visione di MIRA, la Stella Meravigliosa nel collo della Balena che dopo circa 10 mesi di “sonno” è nuovamente visibile ad occhio nudo.
Nel primo numero di quest’anno infatti c’è anche un mio articolo dedicato ai Fenomeni Astronomici più belli del 2024, il primo con cui accompagnerò di volta in volta i lettori all’osservazione della volta celeste.
Dopo le bellissime immagini della COMETA 12P/Pons-Brooks pubblicate recentemente da molti astrofotografi, ho voluto testare quanto fosse apprezzabile in visuale dei ricchi dettagli visibili in foto.