A distanza di un anno eccomi di nuovo sotto uno dei cieli più bui del Sud Italia con un grande telescopio a disposizione.
Anche quest’anno la NOTTE è stata fedele: nella sua MARCIA verso il crepuscolo, passo dopo passo, ha infatti portato dietro di sè una luminosa Via Lattea che come un immenso VELO, luccicante e ricco di chiaroscuri, sembrava invitare a NOZZE gli occhi tutti. E noi, trepidanti ed incantati dal suo fascino, abbiamo potuto SVELARE il suo volto e guardarla negli occhi fino all’aurora.
Una notte breve, come accade ogni estate; per cui a molti dei 150 oggetti del profondo cielo osservati, ho potuto dare solo un’occhiata veloce. A molti altri invece ho dedicato più tempo, osservandoli a vari ingrandimenti e confrontando la loro visione sia in luce bianca che attraverso un filtro UHC.
Le spirali delle girandole più famose del cielo, come M51, M33 ed M101 e le luci delle loro nebulose più luminose erano immediatamente percepibili!
Gli ammassi aperti e globulari più luminosi erano praticamente esplosioni di stelle e di quelli più deboli diventavano immediatamente visibili alcune caratteristiche che li rendevano inconfondibili, come i colori di Tr26, le due antenne di M30, gli archi di M5, il ciuffetto di astri di M72 e la nube oscura – B86 – che accompagna l’ammasso aperto NGC6520.
Alcune sottilissime galassie viste di taglio sembravano tagliare letteralmente in due la visione all’oculare, come NGC891, NGC5907 – vicina ad M102 – ed ancora di più NGC4631 nei Cani da Caccia, così lunga da occupare a 105 ingrandimenti, un terzo del diametro dell’oculare.
Erano visibili le 5 componenti del Quintetto si Stephan, ma ancora più chiaramente quelle di Hickson 68 e le quattro compagne più luminose di NGC7331.
Il filtro UHC rendeva immediatamente visibili NGC688, la Crescent Nebula in tutta la sua corolla; NGC281 che seppure labile ricordava la forma di un vecchio scarpone; l’immensa NGC7000, la Nord America, nella quale si distingueva in distolta anche la nebulosa oscura B352; ed ancora la Nebulosa Velo nei suoi intricati ricami.
Nebulose osservate anche a 52 ingrandimenti per avere una loro visione d’insieme: i due archi della Velo ad esempio, erano in questo modo visibili uno per volta ma nella loro interezza!
Bellissimi anche i dettagli percepibili ad alti ingrandimenti in alcune nebulose planetarie, come in NGC40 dove oltre alla stellina centrale, erano visibili nel corpo nebulare due deboli archi quasi a disegnare la linea di un occhio; o come in NGC7009 dove sottili e deboli ali che partono dal corpo nebulare sferico, ricordavano un Saturno poco inclinato; o come la strana forma di NGC7008 in cui probabili deboli stelle di campo ne confondevano la forma; o ancora come in NGC7662 in cui il largo corpo sferico nebulare, sembrava avvolgere una struttura rettangolare più interna.
Belle ma con meno dettagli, le planetarie NGC6905, definita Blue Frash, larga, ovale, poco contrastrata e con stellina centrale visibile; NGC6751 nei pressi della rossissima V Aquilae ed IC356 nella Giraffa.
Quando infine il Sagittario era Sud-Ovest e l’Auriga a Nord-Est, ecco le prime luci dell’aurora farsi spazio; ed a Sud, nel collo della Balena, ecco Mira, nuovamente visibile ad occhio nudo dopo mesi di letargo!
Cieli colorati!