17 ore sotto il cielo fantastico del Pollino tra il 1 e il 2 gennaio 2022! Oltre 200 gli oggetti deep-sky osservati, molti dei quali da anni SOGNATI ed ora VISTI per la prima volta!
Un’esperienza incredibile che non potevo che raccontare in questo modo!
Le osservazioni sotto il cielo stellato più buio del sud Italia, armato di un dobson da 46cm di diametro, sono state come un incredibile SOGNO: pur essendo l’inizio dell’inverno, a causa dell’anticiclone africano sembrava più che altro l’inizio della primavera!
E di notte, le valli ricoperte dalla nebbia illuminata dalle luci delle città sottostanti, sembravano un vasto oceano abitato da strane forme viventi!
A guardare in cielo era tutto normale, perché in effetti pure lì, ad Est sorgeva Orione, segno dell’inverno e ad Ovest era ancora visibile il Triangolo Estivo.
A notte fonda la volta celeste era così carica di stelle, che più che un perfetto planetario, sembrava la cupola di un santuario celeste abitato da dèi e animali immortali che ho contemplato in silenzio: Orione che con la scusa di cacciare il Toro inseguiva le giovani Pleiadi, si è lasciato sfuggire tra le gambe la piccola Lepre inseguita dai suoi due Cani;
e a Sud Ovest i tripletti stellari che disegnano in modo così realistico rivoli di Acqua Versata da cui vengono fuori Pesci, Fiumi e Mostri Marini, sembravano segnalare l’inizio di quella stagione delle piogge che arriverà una volta che il Sole, accedendovi, spalancherà le cataratte celesti.
La Via Lattea, Andromeda, e gli ammassi del Perseo, del Presepe, della Poppa e della Chioma di Berenice visibili senza alcuna difficoltà ad occhio nudo fin dal loro sorgere e che facevano da sfondo a tutte le altre stelle visibili in modo puntiforme, hanno assunto un chiaro aspetto tridimensionale, come quello di un immenso orizzonte verso il quale pur viaggiando a velocità estrema, è ancora incredibilmente capace di trasmettere un profondo senso di pacatezza.
In questo sogno ad occhio aperti Orione, deposte e armi, assieme alle stelle più a Ovest dei Gemelli, a gambe e braccia divaricate, sembrava imitare un giocoliere che giocolava con decine di palline luminose; e le costellazioni australi, poste all’estremo orizzonte sud, giocavano a nascondino tra le cime dei monti!
Al telescopio esse si rivelavano ricche di ammassi in ogni direzione attraversata dalla Via Lattea, tanto da poter osservare senza la minima difficoltà i luminosi ammassi Cr132, Cr135, Cr140 ricchi di astri azzurri e di qualche gigante arancione e fino a risolvere in stelle il fittissimo NGC2477 che – “nella realtà” – non ero mai riuscito a vedere perché posto a declinazione -39°!
Scorazzando qua e là col telescopio a quelle declinazioni, ho passeggiato nella Poppa e nella Vela della Nave d’Argo. Ho osservato nei dettagli il Bulino, la Bussola, la Colomba e la Macchina Pneumatica scovando ammassi aperti e doppie mai viste prima, scorgendo in luce bianca le nubi della Nebulosa Teschio ed i difficili globulari NGC2298 ed NGC1851, purtroppo non risolti in stelle a causa dell’alta turbolenza sugli oggetti celesti posti a declinazione -36° e -40° come loro!
In questa visione fantastica le galassie più luminose come M51, M101 ed M33 imitavano coi loro bracci maculati una felice danza rotante.
Quelle più deboli e sparpagliate le ho osservate passeggiando in modo libero nella volta celeste: che caos di nubi si è rivelato il rettangolo del Grande Carro! Ed ancora di più la zona posta tra il Leone, la Vergine e la Chioma di Berenice per il gruppetto sparso dell’Ammasso di galassie della Vergine!
Alcune erano granulose e con chiaroscuri, come NGC253 ed NGC2683, altre caratterizzate da nette bande oscure, come M104, NGC891 ed NGC3115 puntata dall’amico Giulio ed altre ancora erano ricche di dettagli e visibili contemporaneamente, come M81 ed M82 ed il tripletto del Leone.
Alcune si prendevano per mano o si abbracciavano, come le Antenne e la coppia M51 – NGC5195; e altre ancora si limitavano a sfiorarsi, come quelle negli Hickson 61, 44, 21 e 15, con 4 o 5 membri per volta.
La visione più sorprendente però, è stata quella di Abell426, l’ammasso di galassie del Perseo, in cui oltre una decina di galassie, come un fitto stormo di moscerini, erano raggruppate in una decina di primi quadrati tanto da essere visibili tutte in una sola occhiata!
Col “magico” filtro UHC ho scovato decine di nubi interstellari, percependo i loro confini ed i loro intricati chiaroscuri: la Velo, la Nord America, il Pellicano “del cielo estivo”; e la Nebulosa Rosetta, il soffio di Merope e la California di quello invernale!
Alcune di esse erano visibili già in luce bianca, come la Nebulosa Testa di Scimmia, l’Elmo di Thor e la Nebulosa Fiamma, ma con il filtro si arricchivano di chiaroscuri e crescevano in contrasto e dimensioni, come la Nebulosa Girino e la Running Man Nebula.
Un vero spettacolo le differenti forme percepibili nelle planetarie come M76, l’Occhio di Cleopatra, l’Eskimo ed il Fantasma di Giove. La NGC2371 in luce bianca e visione distolta, sembrava a primo impatto un sandwich tripartito con netti tagli tra le parti: la parte a nord era più ampia e luminosa, mentre la parte di mezzo era semplicemente rappresentata dalla debole stellina centrale.
Ho sognato M42! Uno spettacolo immenso, più volte ammirata e a lungo contemplata. A bassissimi ingrandimenti veniva fuori una visione d’insieme eccezionale e le sue ali, come intense pennellate, si riunivano a Sud in un largo arco evanescente che le faceva assumere la forma di un cestino capovolto o quella di una sfera di vetro parzialmente decorata. In effetti: che nome ha la Nebulosa ( della costellazione ) di Orione?? Bisognerebbe inventarlo! Innumerevoli i dettagli visibili a vari ingrandimenti, fino a quelle deboli stelline visibili nella parte luminosa ed alle spalle della Baia Oscura.
Un vero sogno è stato percepire la luce del lontanissimo NGC2419 e risolvere in stelline i globulari M79 e NGC5023 ed il fitto ammasso aperto che accompagna M35, NGC2158. Ma ancora più incredibile è stato percepire la zona scura a sud di Alnitak nella cintura di Orione, perché seppure non visibile nella sua forma caratteristica, altri non era che la Testa di Cavallo! Proprio come quella della mandria che razzolava non lontana da me!
A mezzanotte, come in molte favole, il sogno è giunto a termine! E come spesso accade, non senza un difficile trapasso – in questo caso rappresentato dal fitto strato di nebbia, fredda e ventosa – che come un cinematografico Star-Gate separava il mondo reale da quello onirico. A passo d’uomo sono ritornato in un mondo senza stelle eppure sano e salvo, carico di una forte nostalgia di quanto sperimentato, che potrei definire Mal-Di-Cielo!
Cieli colorati!!
Grazie Paolo per aver fatto sognare anche me.
La tua passione per l’osservazione e il tuo amore per quello che abbiamo ricevuto tutti in dono: il cielo, mi hanno ricordato quante bellezze ci circondano.
Grazie ancora per quello che ci hai regalato, una poesia e tanto amore.
Bellissimo report Paolo, come sempre raccontato con tanta delicatezza, come se fosse una favola corredata di immagini, video e tutte le sensazioni che hai sperimentato. Ti sei addentrato in tante costellazioni, osservando una gran varietà di oggetti, tra cui molti in comune con quelli osservati da me la notte antecedente. Come li racconti tu, assumono tutti una connotazione “magica”, portando il lettore, non solo a immaginarsi all’oculare con te, ma anche di trovarsi lassù tra le stelle.
Ti stimo profondamente per la tua grande passione, amore e conoscenza della volta celeste. Complimenti.
Bellissimo e travolgente racconto! C’è dentro tutta la passione e l’amore per questo “Infinito” che ci abbraccia e ci avvolge con le sue meraviglie.
la prossima volta giuro che mi aggrego. Solo a guardare le foto mi sono estasiata e commossa!
Un racconto emozionante e coinvolgente dettato da una sincera passione per il cielo, il cosiddetto “Mal di Cielo”, che farebbe venire i brividi addosso a chiunque. Queste descrizioni alimentano sempre più la voglia di osservare agli appassionati e stimolano stupore e meraviglia a chi pensa che il cielo stellato sia solo un insieme di puntini luminosi. Bravissimo Paolo, complimenti vivissimi!