Quando la Luna si trova a metà strada tra il suo decimo e undicesimo giorno, il gioco di luci ed ombre visibile sulla cosiddetta Baia degli Arcobaleni, sembra quasi disegnare un vero e proprio profilo umano: la famosa “Signora della Luna“!
Il primo a notare questo singolare fenomeno fu l’astronomo Gian Domenico Cassini, che sulla mappa lunare pubblicata nel 1679, fece disegnare il Promontorio Heraclides letteralmente come il profilo di una donna dai lunghi capelli e col volto rivolto verso l’interno della baia.
La Luna visibile nella mappa, rispetto a quella reale, è disegnata ribaltata ed invertita, proprio come accade attraverso un telescopio riflettore; ed è pure ruotata di circa 30° in più così da mostrare al meglio il profilo umano.
( Lasciando l’immagine “dritta” invece, quell’arco lunare assume le sembianza di una Maniglia d’oro! ).
Secondo molti ricercatori, la persona che l’incisore Jean Patigny, sotto indicazioni del Cassini, aveva lì rappresentato, altro non era che Genevieve de Laistre, la donna che l’astronomo aveva sposato nel 1673 e da allora eternamente immortalata sulla superficie lunare!
Una sorta di dedica velata, un messaggio nascosto che riveste un’opera scientifica di arte e poesia.
Ispirata da questa storia e dall’immagine che la rappresenta, una cara amica poetessa ha scritto una poesia …
Dedicata a… alla donna visibile sulla crosta lunare, a cui Cassini diede il nome della moglie
Genevieve
Ambra di luna
la terra,
principio di stelle
Genevieve.
Sparsi capelli
ha la donna,
da gravità perduta.
Sulla luna
un profilo delicato
disegna sottilmente
la donna che
rubata al buio
abbraccia di cristallo
la luna:
dolce parentesi sinuosa
tra il chiaro illuminare
e lo scuro abissale.
Dimmi Genevieve,
chi ti amò
così tanto?
Chi impresse
il suo amore
con le tue sembianze
scolpendo la
scorza lunare?
Tanto ti rese nella tua
bellezza immortale
e la luna
fu complice culla,
pallida, al lontano mistero.
Elisabetta Pamela Petrolati
Cieli colorati!!!