“I colori delle stelle non sono così grossolani come quelli delle nostre pitture; essi sono trasparenti e luminosi; per riprodurli bisognerebbe avere per tavolozza l’azzurro dei cieli ed intingere il pennello nell’arcobaleno”.
Camille Flammarion , in Le stelle e le curiosità del cielo.
Anche se per le sue sfumature azzurre visibili già ad occhio nudo non si direbbe, il gigante astro di questa costellazione è stato associato fin dall’antichità alla stagione della mietituta.
La tradizione lo chiama Spica, chiaro riferimento a quella spiga di grano che veniva disegnata tra le mani della vergine: quando infatti la stella rimaneva visibile ad ovest dopo il tramonto, il contadino sapeva che il grano era maturo e che fosse giunto il momento di raccoglierlo.
La donna rappresentata da queste stelle tuttavia, era talvolta immaginata non con una, ma con un vero e proprio mazzetto di spighe tra le mani, rappresentate probabilmente dal luminoso ammasso stellare ora parte della costellazione della Chioma di Berenice, MEL111.
Per qualcun’altro quel mazzetto non era composto da spighe, ma da fiori, proprio come questi colori sembrano suggerire!
Ed allora poeticamente rimettiamo di nuovo tra le sue mani quel grappolo floreale: i colori dei suoi petali – così vivi da sembrare appena colti – rivestono così completamente il vestito della donna che se quando la costellazione tramonta annuncia l’Autunno, quando sorge sembra portare in scena la Primavera, la stagione che ospita l’intero asterismo!
Ma ecco pure quel piccolo mazzetto di spighe: eccolo nel riflesso delle sfumature paglierine delle tante stelline sparse nella costellazione, che come un mucchio di granelle gialle, giunte alla maturazione, sono oramai pronte per essere raccolte.
La costellazione infatti oltre ai parecchi astri intensamente azzurri come Spica ed alcune di colore bianco, come quelle che brillano ad Est, ne presenta tante altre in ogni direzione ed in numero maggiore secondo le varie gradazioni di ocra gialla.
Tra tutte ho aggiunto la più debole 68 Virginis, posta proprio sotto Spica, perché annoverata nel XIX secolo tra le stelle più ROSSE del cielo.
Eppure fortemente pallida se confrontata con l’arancionissima carbon star della costellazione, la ramatissima SS Virginis: un astro coloratissimo che nasconde tra l’altro anche il piccolo segreto di saper cambiare colore durante le sue fasi di variabilità!
Immagini scattate a stelle messe FUORI FUOCO
con uno smartphone all’oculare di un dobson da 18″
e a 285 ingrandimenti.
Qui la pagina dedicata alle Costellazioni a colori.
Cieli colorati!!!