“Noi senza strumenti e senza arte volgiamo gli occhi al cielo, e pieni di meraviglia vi scorgiamo seminate visibilissime a tutti le stelle violette, le indache, le azzurre, le verdi, le gialle, le rancie, le rosse, e le scure. Verrà tempo, che altri armato di questi, e d’analoghi cannocchiali leggerà, quasi in note nei diversi colori la stupenda armonia degli astri”.
Napoleone Salaghi, Patologia nuova sui ruderi dell’antica, 1859
Quante sfumature decorano questo valoroso eroe greco! Con questi colori, quanto ancora più bello sarebbe sembrato agli occhi di Andromeda quando vedendolo in groppa al suo cavallo alato, poteva finalmente cominciare ad intuire che una salvezza inaspettata fosse oramai vicina!
Se questi colori fossero stati visibili ad occhio nudo, quanto decorato agli occhi degli antichi arabi, sarebbe apparso quello che per loro disegnava il braccio di Thuraya, a noi nota sotto il nome delle Pleiadi!
Il colore che immaginavano tatuare di henné Cassiopea, le cinque dita della sua mano destra, dal polso, sarebbe sembrato risalire dal gomito fino al braccio e alla parte più alta della sua spalla: tutte singole parti del suo sensuale corpo ancora oggi descritto nei nomi che ereditano queste stelle e che ora, alla luce di questi colori, appare totalmente ingioiellato!
I giganti colorati di questa costellazione sembrano abbastanza equilibrati nella distribuzione delle loro sfumature: troviamo infatti luminosi astri azzurri, biancastri e dorati, che arrivano a rappresentare, nei loro colori, tutte le classi spettrali più note!
Molti sono gli astri azzurri anche più deboli che sembrano concentrarsi attorno a Mirfak la più luminosa della costellazione di colore biancastro! E come avviene con la Testa dello Scorpione e la Cintura di Orione, non poteva essere un caso: esse formano infatti un’associazione di stelle di classe O e B, denominata Perseus OB3: un vero e proprio ammasso di stelle molto giovani, forse più conosciuto sotto la sigla MEL20!
Un dettaglio che non conoscevo, ma che salta subito all’occhio semplicemente dando un’occhiata sulla distribuzione di questi colori!
Esterna al braccio di Thuraya e a MEL20 c’è un’altra gigante azzurra, Algol, una delle stelle variabili più famose del cielo, perché capace in pochi giorni di affievolirsi e risvegliarsi continuamente.
Una variabilità che in un cielo immutabile come lo immaginavano gli antichi, faceva quasi paura, perché sembrava andare contro le regole imposte dall’alto! Ed infatti il nome che eredita Testa del Demone, dall’arabo Ra’s al-ghul, testimonia ancora tutto questo!
Un carattere negativo che era presente anche nell’immaginario greco, dove infatti rappresentava la malefica Testa di Medusa che Perseo, una volta tagliata, portava ancora con sé per il potere che aveva di pietrificare chiunque la fissasse! Un sinistro sapore che tuttavia pare totalmente dissolto alla luce del bellissimo contrastro cromatico tra l’azzurro e l’arancio che le due stelle mostrano già solo attraverso un semplice binocolo!
Non l’unico in questo spicchio di cielo, perché già nei pressi di Mirfak troviamo le più deboli sigma Persei e SAO 23914 di colore giallo, rispettivamente poco più a sud e poco più a nord, corteggiate da tante e tante stelle azzurre di MEL20!
A queste coppie colorate si aggiunge infine quella costituita dal debole astro azzurro che accompagna la ranciata Miram, polso di Thuraya, ma che come avviene per un’altra manciata di coppie colorate di questa costellazione, fanno da lungo tempo parte dell’Albero delle Stelle e sono visibili purtroppo solamente attraverso un telescopio!
Infine all’estremo nord-est, c’è l’azzurra Seif, che Flamsteed ancora nel XVII, seguendo Tolomeo, catalogò come 54 Andromedae: la stella infatti è molto più vicina a quella costellazione che al resto del Perseo!
Poeticamente è il punto di contatto più stretto in cui i due innamorati s’incontrano; praticamente invece rappresenta un classico esempio di come i confini delle costellazioni siano cambiati lungo i secoli in base ai capricci dell’uomo!
Immagini scattate a stelle messe FUORI FUOCO,
con uno smartphone all’oculare di un dobson da 18″
a 285 ingrandimenti.
Qui la pagina dedicata alle Costellazioni a colori.
Cieli colorati!!!