“Ci trasporti il pensiero alle plaghe soavi ove Polluce, Antares, Aldebaran, alfa di Orione diffondono rossastri bagliori, ove i settantasei Soli, visibili dal Capo di Buona Speranza ammodo di goccioline di sangue, brillano del colore del rubino, ove biancheggiano Algole, beta della Lira, del Cocchio, il Cigno, il Cuor di Lione, la Vergine, ove cròceo raggio sfavilla nella Polare, nel piccolo Cane, nell’Aquila, in Beta della piccola Orsa! Ci trasporti nei malinconici recessi ove azzurro lume pove dagli astri ed eta della Lira, delta del Serpente, la cinquantanovesima di Andromeda versano torrenti di fulgori turchini, errando colla fantasia tra i pianeti non ancora scoperti dai nostri telescopi di quei Soli variopinti, per valli e montagne su cui candida, cilestrina, vermiglia o verdastra discende la luce del giorno!”.
Paolo Lioy, Escursione nel cielo o descrizione pittoresca dei fenomeni celesti, 1864
Se le sfumature delle stelle di questa piccola porzione di cielo fossero state visibili ad occhio uno, i miti che oggi raccontano sarebbero un po’ diversi!
Le metamorfosi di Zeus sarebbero apparse piene di splendore e così variopinto sarebbe riuscito ad attirare l’attenzione di Ganimede e a portarlo sulla cima dell’Olimpo senza dovercelo portare di peso!
I colori glaciali della Volpetta avrebbero spinto ad immaginarla in muta invernale e quelli visibili nelle stelle del Delfino, così simili alle sfumaturi della pelle reale, avrebbero confermato l’identificazione dell’animale.
Poi un Cavallino azzurro e poi una Freccia tutta d’oro che attraversa questa folla di personaggi: che spettacolo a colori sarebbe apparso il cielo stellato! Un puzzle tragicomico di storie e leggende lontane tra loro secoli e secoli eppure nello stesso tempo incastrate le une alle altre!
Il colore cròceo, cioè del giallo del fiore di croco che secondo Lioy sembrerebbe caratterizzare la stella più luminosa dell’Aquila, appare a noi decisamente bianco!
Altair è infatti una di quelle poche stelle luminose le cui sfumature non tendono né all’azzurro né al gallino, ma sono semplicemente bianche! Una limpidezza che non rende affatto il cielo stellato meno colorato! A suo confronto infatti le tonalità delle stelle intensamente colorate sembrano ancora più cariche e le sfumature quasi impercettibili di molte altre stelle quasi-bianche, rivelano la loro pallida tendenza verso il giallo, verso l’azzurro o verso il rosso!
Un bianco quindi che aiuta a risaltare i colori dell’intera volta celeste ed in modo particolare, in questo spicchio di cielo, il giallo intenso di Tarazed che brilla poco più a Nord e l’arancio ocra della coppia di stelle che disegnano la Freccia!
Il piccolo aquilone della volta celeste, il Delfino, apparirebbe quasi interamente azzurro se non fosse per la biancastra Rotanev …
e per quella stella giallina che brilla sul suo muso, Gamma Delphini che, al telescopio, rivela una debole compagna azzurrina con cui forma una delle più belle stelle doppie colorate della volta celeste dalle opache sfumature!
Tra le stelle della Volpetta, a poca distanza da Albireo, brilla il luminoso ammasso di stelle Cr399, che per la curiosa forma visibile al binocolo, è spesso definito Ammasso Gruccia o Attaccapanni!
Eccolo ripreso nei suoi colori con il metodo di Filippo Zamboni, “scuotendolo” cioè nel campo dell’oculare del telescopio, e collocato nel suo angolo celeste.
Sempre nella Volpetta, c’è la stella più rossa di questa zona: la carbon star BD Vulpeculae, debolissimo puntino vermiglio vicino all’azzurra e luminosa 27 Vul.
Bersagli più facili con tale tonalità sono peró la ramatissima V Aquilae e la doppia colorata 15 Aquilae, visibili con un telescopio tra gli artigli del rapace.
Infine: ecco in UNA sola OCCHIATA i colori di TUTTE le 88 stelle di queste costellazioni.
Mosaico pubblicato per la prima volta nella galleria dei lettori della rivista tedesca di astronomia Sterne und Weltraum e selezionato dalla rivista inglese Sky At Night Magazine per la galleria dei lettori sul numero di novembre 2022.
Immagini scattate a stelle messe FUORI FUOCO
con uno smartphone all’oculare di un dobson da 18″
e a 285 ingrandimenti.
Qui la pagina dedicata alle Costellazioni a colori.
Cieli colorati!!!