Nelle nostre osservazioni astronomiche ci sono alcuni obiettivi che non possono proprio mancare, come ad esempio quella della variabile al carbonio più famosa di tutto il cielo, conosciuta a tutti come μ Cephei o Stella Granata di Herschel o Erakis.
William Herschel fu il primo a notare l’intensità del suo colore. Annotò che gli ricordava quello percepito in Mira Ceti e lo paragonò a quello della pregiata pietra granata: da qui il nome di Stella Granata di Herschel come oggi noi tutti la conosciamo ricordando la definizione di Giuseppe Piazzi.
Un colore sicuramente molto meno “rosso” di molte altre variabili al carbonio meno luminose, ma comunemente considerato il più rosso tra tutte le stelle visibili ad occhio nudo.
Erakis è anche una tra le più grandi stelle visibili ad occhio nudo: così grande che se fosse al posto del Sole raggiungerebbe senza problemi l’orbita di Saturno.
C’è però qualcosa da notare: il primato di variabile al carbonio più famosa del cielo, non per forza coincide con quello di variabile al carbonio più luminosa; anzi, proprio a causa della variabilità stellare, Erakis se lo contede e divide con almeno altre due stelle luminose.
Infatti omicron Ceti, a tutti conosciuta come Mira la Meravigliosa, a causa del suo forte salto di luminosità, per poche settimane all’anno è facilmente visibile ad occhio nudo, raggiungendo la magnitudine +3 circa, ed ottenendo così il primato assoluto della variabile più facilmente visibile.
Nei suoi periodi di minimo, però può scendere fino alla magnitudine +10 lasciando quindi contedere il primato tra Erakis e un altra stella nella costellazione dei Pesci, chiamata 19 o TX Piscium.
La magnitudine apparente di Erakis infatti, varia tra +3.43 e +5.1, così, quando si trova nella sua fase di minimo cede il podio a TX psc, che con una variazione di magnetudini tra +4.7 e +5.2 risulta leggermente più luminosa.
La lotta tra le tre naturalmente, non si svolge solamente sul campo della luminosità ma anche su quello dell’intensità del colore. Potremmo chiederci infatti: nel momento del loro massima luminosità, quale delle tre è la più rossiccia?
In questo periodo, confrontando le tre stelle più volte, si può facilmente concludere che questo primato spetti proprio a 19 Pesci!
Mira infatti, presenta un’alta variazione di colore che dal giallo-arancione intenso nelle fasi di massimo, diventa un arancione-rame intenso in quelle di minimo; così, quando è visibile ad occhio nudo, come si può constatare, è sicuramente la meno rossiccia delle tre.
La questione allora si stringe attorno alle altre due:
come sappiamo, il colore delle variabili al carbonio diventa più intenso durante le loro fasi di minimo. Quindi, considerando che TX Psc presenta una variabilità davvero trascurabile, sarà interessante seguire l’evoluzione di mu Cephei per poter finalmente rispondere con certezza alla domanda.
Solo che ha un periodo di 755 giorni sommato ad uno di 12 anni.. quindi la questione per ora resta ancora aperta!
Intanto, potremmo sintetizzare che delle tre:
– Mira, nelle fasi di massimo, è la variabile al carbonio più luminosa del cielo;
– Erakis è quella più famosa per il suo colore;
– 19 Pesci è talvolta la più luminosa e quasi sicuramente quella sempre più rossiccia.
Cieli colorati!!
Qui trovi l’elenco di tutte le variabili al carbonio presentate.