“Io spero che lo chiamerà Parthenope”
Al momento della prima scoperta asteroidale fatta a Napoli, John Herschel, uno tra i più illustri astronomi del XIX secolo, suggerì di chiamare il nuovo pianeta scoperto a Napoli da A. de Gasparis, con il nome che la mitologia associava alla fondazione di quella città: Parthenope!
La mancanza quasi totale della corrispondenza ricevuta dal de Gasparis, causa grandi lacune nella ricostruzione dettagliata di quegli anni; ecco perché lo studio della corrispondenza di John Herschel aiuta a chiarire alcuni aspetti inediti sulla scoperta dei nuovi pianeti napoletani ed in modo particolare proprio sulla scelta di questo nome: un dettaglio che, come vedremo, divenne tanto caro allo stesso de Gasparis!
Sfogliando la corrispondenza privata di Herschel infatti, ho trovato almeno due lettere in cui l’astronomo inglese fa un esplicito riferimento al nome più adatto per l’asteroide appena scoperto a Napoli!
Era la fine di aprile del 1849 ed egli stava lavorando alla pubblicazione della seconda edizione del suo trattato Outlines of Astronomy. Come al solito chiedeva al Professor Augustus De Morgan eventuali consigli e correzioni da apportare, per cui, venuto a conoscenza della recente scoperta avvenuta sotto i cieli di Napoli, chiese al caro amico:
“nessun nome è stato ancora menzionato.
Cosa ne pensi di Parthenope (essendo un Napoletano?).
Penso dovrebbe essere naturale arrivarci per Gasparis
se ha un minimo di lettura classica”.
Nello stesso contesto, circa un mese dopo, scrisse pure a James D. Forbes, fisico e glaciologo scozzese:
“Ho fatto appena in tempo ad introdurre
la notizia del nuovo pianeta di Gasparis
che è stato scoperto a Napoli.
Io spero che lo chiamerà Parthenope”.
I due uomini non furono certamente gli unici a cui Herschel espose la sua idea: il 26 giugno dello stesso anno infatti, H. C. Schumacher, Direttore dell’Osservatorio di Altona, dopo aver appreso dai Comptes, rivista francese di Astronomia che il pianeta napoletano, su suggerimento di Ernesto Capocci fosse stato ufficialmente chiamato Igea …
… dopo essersi lamentato che il nome apparisse scritto nella forma italiana e non in quella latina come era comunemente fatto per tutti gli altri pianeti, scrisse ad Herschel:
“Bene, dimmi se tu adotti Hygiea come Encke […]
o Hygia o Hygea sopra l’autorità di Plinio e Marziale?
Parthenope, sarebbe sicuramente meglio,
ma considerando le nuove circostanze, attendo ulteriori
ordini da te, se debba proporlo oppure no”.
Parole che suggeriscono indubbiamente che Herschel abbia discusso della sua idea anche con lui!
Più che una semplice informazione allora, sembra proprio che l’intenzione di Herschel fosse quella di testare il terreno sulla possibilità che il suo suggerimento fosse accettato: secondo la mitologia infatti, Parthenope, era semplicemente una sirena e non una divinità, come accadeva invece per i nomi di tutti gli altri pianeti.
Sfortunatamente non conosciamo quando e come il suggerimento di Herschel arrivò a Napoli, probabilmente attraverso una semplice lettera indirizzata al Direttore della Specola, Ernesto Capocci; tuttavia, ORA, non solo appare chiaro che egli considerò questo nome fin da subito e che prima di suggerirlo allo scopritore, preferì informarsi sull’opinione degli scienziati ed astronomi europei, ma anche che probabilmente informò de Gasparis della sua idea pur sapendo che a Napoli il nome Igea fosse già stato scelto da più di un mese.
Il resoconto che leggiamo negli Annali del Regno, sembra addirittura suggerire che nella sua lettera John Herschel, dopo aver raccontato che fin da subito avrebbe pensato al nome Parthenope, ora che era troppo tardi, proponeva di utilizzarlo per una delle prossime scoperte che augurava ad Annibale de Gasparis:
“Herschel […] al nostro felice discopritore dell’Igea Borbonica il nome di Partenope indicava per ulteriori presagite conquiste nella stellata regione che con tanta pertinace costanza minutamente andava discorrendo”.
Ma come non accontentare un uomo
così amico del cielo come John Herschel?
Ed infatti quando nella notte dell’11 maggio 1850, Annibale de Gasparis scoprì il suo secondo asteroide, non aveva alcun dubbio su come dovesse chiamarsi!
Una volta confermata la scoperta, due giorni dopo, scrisse una serie di lettere a colleghi italiani ed europei per informarli della notizia e del nome scelto. Primo fra tutti, ci piace immaginare, proprio John Herschel:
“Ho l’onore di farle la comunicazione della scoperta
di un nuovo pianeta. Devo ammetterle di essere in debito
col desiderio di realizzare una Parthenope nel cielo,
tale era il nome che lei aveva proposto per Hygiea“.
Con la scoperta del suo secondo asteroide e grazie all’intuizione di Herschel, Annibale de Gasparis, riuscì a realizzare una Parthenope nel cielo, legando così il luogo della scoperta eternamente al cielo stellato!!!
Cieli colorati!!!
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14 maggio 1850: la scoperta di Parthenope
Si ringraziano
The Royal Society per la riproduzione e la pubblicazione
delle immagini delle lettere tratte dal John Herschel database;
La St. Andrews University per la riproduzione e la pubblicazione
della lettera di John Herschel, incoming letters 1849, no.48;
L’INAF- Osservatorio Astronomico di Napoli
per l’immagine storica del Telescopio.
Dirvi grazie è poco. Una lettura che fa rivivere quasi in diretta e dall’interno dello scorrere dei fatti quanto avveniva tanti anni fa: è stato come vedere un film fatto ai tempi di Lumière. Non voglio sembrare eccessivo, ma è stato talvolta emozionante ed anche commovente.