Il 7 maggio 1849, esattamente 170 anni fa appariva sulla seconda delle quattro pagine del Giornale Costituzionale del Regno delle due Sicilie, la seguente lettera indirizzata a Filippo Scrugli, direttore del quotidiano, e firmata Dottor Annibale de Gasparis Astronomo nella Reale Specola di Capodimonte:
Poche righe e come prevedeva la struttura editoriale dell’epoca, nessun titolone in prima pagina, seppure si trattasse delle prime parole che annunciavano al popolo delle Due Sicilie, come dopo Palermo, anche la capitale del Regno fosse oramai da annoverare tra le patrie delle più grandi scoperte astronomiche!
Questi nuovi astri erano in quegli anni ancora definiti “PIANETI TELESCOPICI” perché a differenza di quelli classici, non erano visibili ad occhio nudo. W. Herschel suggeriva di chiamarli “ASTEROIDI”, perché anche al telescopio rivelavano solamente un aspetto stellare.
Come apprendiamo dalla lettera e da ulteriori fonti, qualche giorno dopo la scoperta, il direttore della Specola, Ernesto Capocci, aveva subito inviato un annuncio ufficiale con osservazioni del pianeta fino al 17 aprile a Fabri Scarpellini a Roma, curatore della Corrispondenza Scientifica e a H. Christian Schumacher, direttore dell’Astronomische Nachrichten, uno dei maggiori bollettini astronomici dell’epoca, perché gli astronomi ne calcolassero presto l’orbita così da evitare il rischio di perderlo tra le stelle.
Il 24 Aprile dello stesso mese, un ulteriore annuncio venne pubblicamente letto all’Accademia delle Scienze di Napoli, nella versione in lingua francese, che sarebbe stato inviato poi, con la stessa data, all’Acadèmie des Sciences de Paris:
Quella presente nel Giornale di Napoli allora a differenza delle due precedenti note, era la prima comunicazione ufficiale indirizzata al popolo del Regno delle Due Sicilie e scritta direttamente dalla mano dello scopritore!
Solo il 12 giugno descriverà personalmente le circostanze che lo portarono alla scoperta all’Accademia Napolitana delle Scienze:
“Un nuovo pianeta della famiglia degli asteroidi, s’è aggiunto agli altri 9 scoperti nel periodo di 48 anni […] La sera dei 12 dello scorso aprile osservando il cielo nell’ora XII delle zone di Berlino, ebbi la fortuna di vederlo per la prima volta, insieme a parecchie stelline nuove di 11a grandezza. Fin dal principio del 1847 m’occupo a segnare su d’una zona avente per asse l’eclittica, e larga circa due gradi, tutte le stelline fino alla 14a grandezza inelusivamente […] che per la loro piccolezza erano sfuggite ad una prima ricerca. E tenendo questa via m’è riuscito di fare un nuovo acquisto alla scienza”.
Relazione alla R. Accademia delle Scienze
sulla scoperta del nuovo pianeta
fatta da Annibale de Gasparis,
in Rendiconto delle adunanze e de’ lavori
dell’Accademia Napolitana delle Scienze,
sezione della Società Reale Borbonica,
anno ottavo, 1849.
Dal 1847 quindi, Annibale de Gasparis, dopo la scoperta di una cometa nell’anno precedente, dato lo scarso numero di carte stellari riportanti le stelle più deboli, oltre ad aggiungere i puntini meno luminosi sfuggiti alle mappe stellari costruite a Berlino, cominciò a dedicarsi autonomamente alla costruzione di altre mappe, dove aggiungeva puntini fino alla quattordicesima magnitudine.
L’obiettivo, ovviamente, era la scoperta di nuovi pianeti, ed egli ci riuscì “solamente” dopo 15 mesi di ricerca.
Questo primo asteroide appare ancora senza nome, eppure privatamente, era già stato scelto da un pezzo!
Cieli colorati!!!
Qui l’articolo successivo, del 5 luglio 1849!
i dati dell’orbita del nuovo pianeta Igea
Si ringrazia
la Biblioteca di Storia moderna e contemporanea di Roma
per la riproduzione e la pubblicazione delle immagini del Giornale.